Autorità
OS.13 Rendicontazione delle attività svolte
2019-2020
Le attività relative all'adozione della regolazione tariffaria (asimmetrica) per i differenti servizi del trattamento e smaltimento, e contestuale definizione di criteri di accesso agli impianti (13a), in coerenza con le tempistiche previste nel cronoprogramma del Quadro strategico 2019-2021, saranno completate entro il secondo semestre 2021, anche beneficiando dello sviluppo degli approfondimenti in corso ai fini della definizione del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, disciplinato dall'articolo 198-bis del d.lgs. 152/06 (introdotto, in sede di recepimento del c.d. "pacchetto economia circolare", dal d.lgs. 116/20, per la definizione del quale sono state tra l'altro accolte alcune delle proposte avanzate dall'Autorità - nella memoria 179/2020/I/rif - durante il relativo iter parlamentare). Con particolare riguardo alle attività tese allo sviluppo di meccanismi volti a promuovere gli investimenti di trattamento, si evidenzia come l'introduzione di forme di sharing sui ricavi di cui si è detto nella linea di intervento 8.c (inducendo gli operatori ad interventi più efficaci in termini di recupero e valorizzazione della risorsa) permetta di esplicitare, sia nell'ambito delle valutazioni sull'organizzazione delle filiere della raccolta, sia riguardo lo sviluppo impiantistico, l'effettivo impatto che la valorizzazione del recupero può portare al contenimento delle entrate tariffarie richieste agli utenti. Ad avviso dell'Autorità, progressivamente, sarà possibile valutare - sulla base di dati empirici - la corretta architettura delle filiere di raccolta e l'adeguatezza della dotazione infrastrutturale, per promuoverne uno sviluppo che, nel tentativo di cogliere le innovazioni principali, non generi ingiustificate ricadute negative sui costi del ciclo integrato. Dette considerazioni sono state peraltro rappresentate dall'Autorità nella memoria 482/2019/I/rif, quale contributo nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla normativa che regola la cessazione della qualifica di rifiuto ("end of waste"), evidenziando tra l'altro come la previsione di criteri specifici in tal senso potrà avere un impatto sull'organizzazione del servizio, sui costi e sulle prestazioni ambientali delle gestioni, contestualmente richiedendo di valutarne le ricadute in termini di tempistiche e costi di organizzazione delle filiere di raccolta, nonché di effettivi benefici desumibili dalle attese evoluzioni dei mercati, anche a livello internazionale.
L'attività di introduzione di meccanismi volti a promuovere l'accettazione sociale degli investimenti indispensabili in impianti di trattamento (13b) strategici per il riequilibrio dei flussi fisici dei rifiuti e la chiusura del ciclo, sarà sviluppata nell'ambito della regolazione tariffaria per i differenti servizi del trattamento e smaltimento, come da linea strategica 13a, e proseguirà anche oltre l'orizzonte temporale coperto dal Quadro strategico 2019-2021.
2021
Le attività relative all'adozione della regolazione tariffaria (asimmetrica) per i differenti servizi del trattamento e smaltimento, e contestuale definizione di criteri di accesso agli impianti (13a), sono state completate nel rispetto delle tempistiche previste nel cronoprogramma del Quadro Strategico 2019-2021 con l'approvazione della deliberazione 363/2021/R/rif, recante il citato Metodo Tariffario Rifiuti per il secondo periodo regolatorio 2022-2025 (MTR-2), che amplia il perimetro di controllo delle filiere, rispetto al MTR, attraverso la regolazione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani, prevedendo una programmazione quadriennale, premiando il ricorso ad impianti di trattamento che valorizzino i rifiuti e penalizzando il conferimento in discarica, dotando il settore di un quadro di riferimento di più ampio respiro, nel quale elaborare strategie e programmi di sviluppo.
Il processo che ha condotto alla definizione del MTR-2 ha senz'altro beneficiato dell'ampia e articolata partecipazione degli stakeholder, considerata la molteplicità dei temi affrontati e le peculiarità del comparto, stabilmente assoggettato a un sistema di orientamenti di matrice eurounitaria, secondo il paradigma della Circular Economy, e al centro di rilevanti dinamiche di innovazione tecnologica, caratterizzato da una struttura di governance multilivello particolarmente complessa, oltre che da un assetto gestionale notevolmente parcellizzato.
Con specifico riferimento alle tariffe di accesso agli impianti di trattamento di chiusura del ciclo, l'Autorità con il MTR-2, secondo l'approccio asimmetrico stabilmente adottato, ha introdotto strumenti di regolazione modulati in ragione del grado di integrazione del soggetto incaricato della gestione dei rifiuti e della valutazione del livello di efficacia dell'eventuale esistenza di pressione competitiva nel contribuire alla promozione di efficienza allocativa, in base ai quali declinare anche gli opportuni meccanismi di incentivazione, distinguendo quindi tra impianti di chiusura del ciclo "integrati" e "minimi" (assoggettati a una regolazione dei costi riconosciuti e delle tariffe caratterizzata da incentivazioni coerenti con la gerarchia europea per la gestione dei rifiuti) e impianti di chiusura del ciclo "aggiuntivi" (con obblighi di trasparenza sulle condizioni di accesso e disincentivi applicati ai flussi conferiti agli impianti di discarica e incenerimento senza recupero energetico).
Al fine di favorire gli investimenti della filiera impiantistica del trattamento dei rifiuti, promuovendo quelli più rilevanti in termini di benefici per il sistema, oltre alla valorizzazione dell'attività di programmazione di carattere economico-finanziario, (attraverso la richiesta di redazione dei piani sulla base di un orizzonte pluriennale, con i necessari aggiornamenti periodici) la regolazione di accesso agli impianti "minimi" stabilisce un limite alla crescita annuale dei corrispettivi, modulato in funzione di un fattore che tiene conto delle caratteristiche tecnologiche e ambientali dell'impianto, allo scopo di promuovere soluzioni di trattamento sempre più innovative e ambientalmente sostenibili. Inoltre, in coerenza con la menzionata gerarchia di gestione dei rifiuti, il MTR-2 introduce un meccanismo di perequazione ambientale, prevedendo (nel caso di impianti di gestori integrati o individuati come "minimi"), da un lato, il riconoscimento di incentivi a favore di chi conferisce agli impianti di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani e di incentivi (più limitati e comunque vincolati alla positiva valutazione, da parte dell'Ente territorialmente competente, delle prestazioni ambientali raggiunte nei territori di provenienza) a favore di chi conferisce agli impianti di incenerimento con recupero di energia (a parziale compensazione dei corrispettivi dovuti per l'accesso a tali impianti) e, dall'altro lato, l'applicazione di disincentivi per chi conferisce in discarica o in impianti di incenerimento senza recupero di energia (come maggiorazione dei corrispettivi dovuti per l'accesso a tali impianti).
Il MTR-2 prevede, poi, per gli impianti di chiusura del ciclo "minimi", un tasso di remunerazione del capitale investito diversificato in ragione del maggior rischio associato a tali attività, tasso poi quantificato in specifici provvedimenti attuativi, in coerenza con i criteri per la determinazione e l'aggiornamento del tasso di remunerazione del capitale investito per i servizi infrastrutturali dei settori elettrico e gas per il periodo 2022-2027 (TIWACC), approvati alla fine del 2021.
L'implementazione di nuove misure e di ulteriori strumenti regolatori per la promozione dei necessari investimenti per la gestione dei rifiuti, proseguirà nell'ambito della pianificazione strategica 2022-2025, in stretto raccordo con la concomitante attuazione del PNRR, secondo la stabile impostazione, già adottata nel MTR e rafforzata con il MTR-2, di forte attenzione al profilo infrastrutturale del settore e di promozione della capacità del sistema locale di gestire integralmente i rifiuti, conseguendo gli obiettivi di carattere ambientale dettati dalla normativa europea.
Il MTR-2 ha, altresì, introdotto regole per la modulazione del limite alla crescita annuale delle tariffe di accesso agli impianti di chiusura del ciclo "minimi", da determinare in base a valutazioni di prossimità a beneficio delle comunità ricadenti in aree limitrofe, come meccanismo di promozione dell'accettazione sociale degli investimenti indispensabili per il riequilibrio dei flussi fisici dei rifiuti e la chiusura del ciclo (13b); nello specifico, tale misura prevede che gli eventuali incrementi dei corrispettivi di accesso siano interamente trasferiti nelle tariffe applicate ai flussi provenienti da aree non di prossimità, lasciando invariate le tariffe relative ai flussi da aree di prossimità o, in modo speculare, che i decrementi siano a vantaggio dei soli flussi provenienti dalle aree di prossimità, mantenendo invariate le tariffe relativi ai flussi provenienti dalle aree non di prossimità. Tale intervento è stato sviluppato nel 2021, nell'ambito della regolazione tariffaria per i differenti servizi di trattamento dei rifiuti, in linea con i tempi programmati nel Quadro Strategico 2019-2021.