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Comunicato stampa

Energia: dal 2014 regole più selettive per le gare del servizio di salvaguardia

Milano, 18 ottobre 2013

Con la delibera 456/2013/R/eel l'Autorità per l'energia ha approvato nuove regole per rendere più selettiva l'assegnazione agli operatori del servizio di salvaguardia dell'energia elettrica[1] in vista delle prossime gare del periodo che partirà dal 1° gennaio 2014. In particolare, il Regolatore ha introdotto specifici requisiti per far sì che alle procedure concorsuali partecipino operatori che possano assicurare l'effettiva capacità di svolgere il servizio, garantendo la continuità della fornitura dei clienti finali. Sono quindi state escluse le imprese  in stato di fallimento, liquidazione coatta, concordato preventivo anche se solo sottoposte a procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni, mentre nei casi di concordato con continuità aziendale vengono richieste garanzie ulteriori.

Il provvedimento riduce inoltre da 12 a 10  le aree territoriali per l'assegnazione del servizio,  per renderle più omogenee sotto il profilo dei volumi e  dell'incidenza del tasso di morosità.

Gli  attuali esercenti la salvaguardia dovranno inoltre mettere a disposizione  dei partecipanti alle gare informazioni aggiuntive e, nello specifico, maggiori indicazioni sulle caratteristiche dei clienti disalimentabili e del rischio credito connesso.

La delibera introduce anche ulteriori novità sulla regolazione del servizio: in particolare viene definita una nuova formula per  la copertura del rischio credito,  prevedendo una soglia minima  di efficienza e un meccanismo di premi e penalità sull'attività di gestione del credito.

La delibera 456/2013/R/eel è disponibile sul sito www.autorita.energia.it



[1] Il servizio di salvaguardia comprende i clienti titolari unicamente di punti di prelievo connessi in media o alta/altissima tensione e i clienti non domestici che, pur essendo titolari di punti di prelievo in bassa tensione, hanno più di 50 dipendenti e/o un fatturato (o totale di bilancio) almeno pari a 10 milioni di euro annui.