Comunicato stampa
Energia: al via la consultazione sulle connessioni in rete per il biometano
Milano, 2 maggio 2012
L'Autorità per l'energia ha pubblicato sul proprio sito www.autorita.energia.it, il documento di Consultazione DCO 160/2012/R/gas con proposte per la connessione degli impianti di produzione di biometano alle reti del gas naturale.
La consultazione è aperta a tutti i soggetti interessati che possono inviare osservazioni e suggerimenti, per scritto, entro il prossimo 31 maggio.
Il Documento è frutto di analisi e approfondimenti avviati a seguito del decreto legislativo 28/2011 che ha recepito la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, assegnando all'Autorità competenze in tema di connessioni degli impianti di biometano.
Rispetto all'accesso alle reti, le proposte dell'Autorità si basano sui principi della trasparenza e della neutralità, nel rispetto della sicurezza e dell'efficienza tecnica di gestione; sul fronte economico, l'Autorità propone una responsabilizzazione dei produttori, in coerenza con i principi generali di riflettività dei costi del sistema tariffario.
Eventuali incentivazioni per l'accesso e l'uso delle reti dovranno invece essere definite dal Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri dell'ambiente e delle politiche agricole, così come previsto dal decreto.
Il provvedimento vuole contribuire ad una "politica di sostenibilità ambientale che consenta l'immissione del gas prodotto da fonte rinnovabile nelle reti convenzionali e favorisca il raggiungimento degli obiettivi definiti a livello nazionale e comunitario". La produzione e l'immissione in rete di biometano, infatti, consente di raggiungere gli obiettivi 20-20-20, non valorizzando esclusivamente le rinnovabili elettriche ma ampliando il ''mix'' di fonti rinnovabili da utilizzare, all'insegna di una sostenibilità ambientale ed economica.
Il biometano è una miscela di gas composta prevalentemente da metano (97%). Deriva dalla raffinazione "fina" del biogas a sua volta prodotto dalla fermentazione di materiale organico dal settore agricolo (escrementi animali, resti di coltivazioni, colture specifiche per la produzione di biomasse), dai settori industriale e commerciale (scarti dell'industria alimentare) e dalle municipalità (frazione organica dei rifiuti urbani, resti del verde cittadino, acque reflue).