Comunicato stampa
Energia: per lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza puntare su meccanismi stabili e sulla riduzione dei costi
Milano, 19 maggio 2011
Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili contenendo il più possibile i costi sulle bollette, sono indispensabili meccanismi stabili, scadenze certe e una distribuzione nel tempo degli incentivi che promuovano anche l'innovazione tecnologica ed una filiera industriale nazionale. E' quanto sottolinea l'Autorità per l'energia in una Memoria per l'audizione tenuta oggi presso la Commissione Ambiente della Camera, nell'ambito dell'Indagine conoscitiva sulle fonti rinnovabili.
Nella Memoria, l'Autorità evidenzia che buona parte delle attuali criticità nei meccanismi incentivanti derivano dalle continue modifiche nel tempo: quindi, in linea generale, qualunque sia lo strumento incentivante applicato, è di fondamentale importanza la stabilità normativa ed il rigore nella gestione. Invece, un'incentivazione che spinga indiscriminatamente e troppo rapidamente tutte le fonti, se non è accompagnata da un chiaro progetto industriale, rischia di rivelarsi un mero peso economico poco sostenibile e di non contribuire alla creazione di valore aggiunto (ricerca, tecnologia, ecc) per il nostro Paese, che quegli investimenti ha finanziato.
Per l'Autorità, raggiungere obiettivi ancor più sfidanti oltre l'orizzonte 2020 non sarà possibile se non attraverso l'utilizzo di una nuova generazione di impianti da fonti rinnovabili, in grado di competere ad armi pari con quelli da fonti tradizionali. Il contributo della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dello sviluppo di una filiera industriale, sarà certamente fondamentale a questi fini.
Inoltre, considerato che l'incentivazione delle rinnovabili e la promozione dell'efficienza energetica in Italia vengono finanziati a valere sulle bollette dei consumatori di energia elettrica, l'Autorità ritiene che un modello efficiente di gestione di tali incentivi preveda che Governo e Parlamento fissino gli obiettivi quantitativi e temporali, distinti per ciascuna fonte, demandando all'Autorità la responsabilità di definire gli strumenti e le modalità per raggiungere questi obiettivi al minimo costo.
Fra le modalità per raggiungere gli obiettivi europei a costi il più contenuti possibili, l'Autorità propone di puntare su incentivi basati su meccanismi di mercato; di rafforzare la promozione dell'efficienza energetica e di favorire interventi per lo sviluppo delle reti, arginando la speculazione ed i problemi di saturazione reale e virtuale.
Puntare su meccanismi di mercato
Se dal punto di vista teorico non esiste uno strumento di per sé migliore di altri, meccanismi di mercato sono preferibili rispetto a strumenti totalmente amministrati poiché permettono di superare le asimmetrie informative tra regolati e regolatori, di delegare al mercato il confronto tra costi e incentivi, di promuovere le iniziative più efficienti evitando rigidità amministrative e i problemi tipici di registri e graduatorie, e di minimizzare pressioni di tipo lobbistico.
Rafforzare l'efficienza energetica e confermare il ruolo Aeeg
L'efficienza energetica è meno incentivata rispetto alle rinnovabili, benché possa contribuire significativamente al raggiungimento degli obiettivi nazionali per le fonti rinnovabili, al costo minimo per il Paese.
Grazie al meccanismo dei certificati bianchi (o titoli di efficienza energetica - TEE) gestito dall'Autorità, sono stati ad oggi risparmiati 6,7 milioni di tep 'addizionali', pari a circa il 2% dei consumi elettrici nazionali su base annua, con un onere di appena 531 milioni di euro dal 2005 al 2009 (1).
A fronte di questi risultati, è importante che l'Autorità continui a svolgere compiti di regolazione economica, tecnica e di verifica sul fronte dei TEE.
Per raggiungere gli obiettivi europei a minor costo è anche indispensabile un maggiore utilizzo delle rinnovabili per la produzione di calore e della cogenerazione ad alto rendimento, emanando al più presto i necessari decreti attuativi.
Superare le criticità nelle reti
Fondamentali sono anche gli aspetti correlati alle procedure autorizzative e all'accesso alle reti. Infatti, spesso gli incentivi vengono in parte destinati a superare i rischi, le incertezze e i costi associati allo svolgimento delle autorizzazioni e alla connessione alle reti.
Per superare i principali ostacoli allo sviluppo delle rinnovabili, molto spesso dovute a iter autorizzativi locali frammentati, burocratizzati e costosi, occorre quindi prevedere strumenti di carattere normativo e regolatorio che rendano più certe e più omogenee sul territorio nazionale le procedure anche con strumenti per responsabilizzare maggiormente le Regioni e le amministrazioni coinvolte (2). Ciò consentirebbe anche di eliminare i problemi di saturazione delle reti di carattere speculativo che ne derivano.
Le stime sull'andamento degli incentivi nel tempo
Per stimare i costi degli incentivi per la parte che andrà a incidere sulle bollette, occorre considerare l'effetto degli attuali strumenti incentivanti che continueranno ad essere applicati agli aventi diritto, nonché l'effetto dei nuovi incentivi del IV conto energia per il fotovoltaico e introdurre alcune ipotesi sui possibili futuri effetti dei nuovi strumenti incentivanti.
Sulla base degli scenari elaborati dall'Autorità che considerano diversi sviluppi degli impianti di elevata e piccola taglia e riduzioni progressive degli incentivi unitari medi per effetto dell'evoluzione tecnologica, i costi attesi per l'incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il solo anno 2020 sono compresi tra 10 e 12 miliardi di euro; il costo complessivo è prossimo ai 100 miliardi di euro per gli undici anni compresi nel periodo 2010-2020.
Nell'ipotesi che i consumi finali di energia elettrica al 2020 siano pari a 374 TWh, come previsto dal Piano di Azione Nazionale elaborato dal Governo, il costo unitario dell'incentivazione sarebbe pari a 2,7 -3,3 c€/kWh (il doppio rispetto ad oggi), circa il 17-20% dell'attuale costo unitario del kWh elettrico al lordo delle imposte (3).
(1) Il costo dell'incentivo medio fissato dall'Autorità a valere sulle bollette per risparmiare 1 kWh 'addizionale' non ha superato 1,7 c€ mentre produrre lo stesso kWh da rinnovabili è costato tra i 9 e i 44 c€.
(2) Fra una Regione e l'altra le procedure sono spesso molto diverse ed i tempi sono più lunghi (anche in termini di anni) rispetto ai 180 giorni indicati per legge.
(3) I costi totali sono calcolati considerando il costo per il Cip6, il costo dei Certificati Verdi, il costo della tariffa fissa omnicomprensiva, il costo del fotovoltaico (comprensivo delle stime relative al IV conto energia), i costi di strumenti incentivanti da definire in attuazione del decreto legislativo n.28/11.