Comunicato stampa
Gas: bollette sbagliate e più care. L'Autorità interviene in 150 comuni
Milano, 3 marzo 1999
L'attività di verifica sull'applicazione dell'attuale regime
tariffario, condotta dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas negli
scorsi 12 mesi, ha determinato la correzione e, in molti casi, la riduzione
delle tariffe applicate in 150 comuni sparsi sull'intero territorio nazionale.
Nel marzo 1998 l'Autorità ha avviato un controllo a tappeto
sulle 1200 strutture tariffarie applicate dagli 800 distributori locali che
operano in Italia. Al termine del primo anno di lavoro, in base all'analisi dei
documenti trasmessi dai distributori, sono così emersi errori nell'applicazione
delle tariffe in circa il 30% dei casi.
Nei casi in cui l'errore o la difformità alla normativa
hanno provocato una variazione del livello tariffario, l'Autorità ha chiesto
chiarimenti e rettifiche alle tariffe e, ove necessario, l'applicazione di
conguagli a favore degli utenti. Le richieste di rettifica, nel corso dell'anno,
hanno riguardato 150 località, con riduzioni tariffarie a favore di 256.000
utenti: circa 18.000 lire/anno in meno per utente, IVA compresa, per un
risparmio complessivo di circa 4 miliardi. Gli interventi hanno riguardato
distribuzioni da poche centinaia di utenti fino a distribuzioni oltre
cinquantamila utenti.
L'Autorità si è mossa anche su segnalazione di Associazioni
di consumatori, Enti e singoli utenti e, in alcuni casi, è stato necessario lo
svolgimento di controlli tecnici diretti. E' questo il caso di due piccole
distribuzioni di GPL delle quali non si aveva alcuna traccia negli archivi
documentali. Le due aziende non avevano mai applicato le tariffe in vigore
ritenendo che i prezzi del servizio in rete non fossero regolati
amministrativamente, ma fossero liberi come quelli dello stesso prodotto
distribuito in bombole.
Anche per alcune distribuzioni di gas metano è stato
necessario effettuare ispezioni, non esistendo documentazione sulle tariffe
applicate. L'esito dei controlli ha evidenziato tariffe superiori alla norma e
l'applicazione in alcuni casi di oneri impropri, come le spese per la spedizione
della bolletta, di cui è stata richiesta l'eliminazione.