Comunicato stampa
Proposte dell'Autorità per la liberalizzazione e la riorganizzazione del settore elettrico
Milano, 29 ottobre 1998
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas
ritiene che l'attuazione della direttiva europea sul mercato interno
dell'energia elettrica debba essere occasione per la liberalizzazione del
settore in tempi ravvicinati e certi, e per la sua riorganizzazione con
l'obiettivo di stimolarne l'efficienza e la modernizzazione, nel rispetto dei
diritti del consumatore e della tutela ambientale. Deve essere colta
l'opportunità, offerta dalla liberalizzazione, di un rilancio degli
investimenti e di una riduzione dei costi del servizio per dare anche un
contributo alla crescita economica del Paese.
La liberalizzazione e riorganizzazione
del settore elettrico richiedono decisioni che, nella prospettiva di
integrazione europea dei mercati nazionali, aumentino la competitività del
sistema elettrico nazionale e assicurino un quadro di regole tali che
garantiscano l'universalità, la qualità e la sicurezza del servizio. In un
servizio elettrico liberalizzato e aperto alla concorrenza, le funzioni di
indirizzo e programmazione rimangono affidate al Parlamento, al Governo e alle
amministrazioni centrali e locali, anche per quanto riguarda la salvaguardia
della sicurezza del sistema energetico e la politica di approvvigionamento delle
fonti energetiche primarie
Generazione di elettricità
L'Autorità ritiene che l'attività di
produzione dell'energia elettrica debba essere libera e concorrenziale nel
rispetto dei requisiti tecnici per l'allacciamento alla rete, dei vincoli di
protezione dell'ambiente e di localizzazione, e delle finalità generali di
salvaguardia della sicurezza del sistema di generazione elettrica nazionale. La
concorrenza tra più operatori darà impulso alle iniziative di rinnovo e
risanamento del parco impianti con effetti positivi in termini sia di uso
efficiente delle risorse nella fase della generazione, sia di riduzione delle
emissioni di agenti inquinanti, sia di creazione di nuovo impiego, con efficacia
correlata alla velocità della liberalizzazione.
Un basso grado di concentrazione della
proprietà degli impianti di generazione costituisce condizione per lo sviluppo
della concorrenza nella generazione di energia elettrica. Per questo motivo l'Autorità
propone che la quota massima della generazione di energia elettrica
controllata direttamente o indirettamente da uno stesso soggetto, incluse le
importazioni con garanzia di potenza (calcolata in termini di potenza elettrica
efficiente netta degli impianti e di potenza garantita nel caso delle
importazioni), sia fissata al 50% entro la fine del 2001 e al 30%, entro i
tre anni successivi.
Rete di trasmissione
dell'elettricità
La delega che il Parlamento ha dato al Governo
per il recepimento della direttiva stabilisce che "il gestore della rete di
trasmissione sia anche il dispacciatore, garantendo sia la funzione
pubblicistica, sia la neutralità di tale servizio, al fine di assicurare
l'accesso paritario a tutti gli utilizzatori". Di conseguenza l'Autorità
ritiene che il dispacciamento degli impianti di generazione e delle linee, la
manutenzione e lo sviluppo della rete di trasmissione debbano essere affidati ad
un soggetto che abbia caratteristiche di indipendenza, di efficienza e di
imprenditorialità e che presti il servizio all'intero sistema.
L'Autorità propone che le
infrastrutture attualmente di proprietà dell'Enel facenti parte della rete
nazionale di trasmissione siano trasferite ad una società di nuova costituzione
(di seguito convenzionalmente Rent, Rete elettrica nazionale di
trasmissione) a cui siano affidati i compiti di gestione, manutenzione e
sviluppo di tali infrastrutture. Il trasferimento potrebbe essere realizzato con
riflessi patrimoniali non negativi per l'Enel, attribuendo alla nuova società, insieme
alla proprietà della rete di trasmissione, anche una parte significativa
dell'indebitamento;
L'assetto di controllo della Rent dovrà
garantire la neutralità della gestione rispetto agli interessi degli operatori,
prevedendo eventualmente il mantenimento in mano pubblica della maggioranza del
capitale; la gestione delle infrastrutture facenti parti della rete nazionale di
trasmissione ed attualmente nella titolarità di soggetti diversi dall'Enel
dovrà essere affidata alla stessa Rent (manutenzione e sviluppo di tali
infrastrutture avverranno sulla base di convenzioni). La Rent avrà la
responsabilità del dispacciamento degli impianti di generazione, delle linee
dell'intera rete nazionale di trasmissione e dei dispositivi di interconnessione
con reti estere, oltre alla responsabilità di coordinamento dei servizi
ancillari (riserva, rifasamento ....).
La prestazione dei servizi della Rent ad
operatori del settore delle telecomunicazioni dovrà avvenire attraverso forme
contrattuali che privilegino l'affidabilità del servizio elettrico e
garantiscano la massima trasparenza, onde evitare che gli utenti del servizio
elettrico sussidino implicitamente il servizio delle telecomunicazioni.
Rete di distribuzione e attività di
vendita dell'elettricità
La distribuzione è un servizio di rete, reso
attraverso infrastrutture non appartenenti alla rete nazionale di trasmissione,
aventi caratteristiche di monopolio naturale locale che rendono necessario
l'intervento di regolazione. La vendita rappresenta l'attività commercaiale nei
confronti dell'utenza.
L'Autorità ritiene che le diversità nelle
caratteristiche tecniche e imprenditoriali della distribuzione e della vendita
dell'energia elettrica creino condizioni e occasioni per la separazione anche
societaria tra le due attività.
L'Autorità propone una pluralità di
zone di distribuzione; in ciascuna zona l'attività di distribuzione sarà
affidata, mediante gara ad una società distinta, che potrà affidare il
servizio su porzione della rete ad altri operatori mantenendo la responsabilità
del servizio universale. L'Autorità propone che l'attività di vendita sia
gradualmente liberalizzata, con l'attribuzione al venditore della
responsabilità della misurazione dell'energia fornita ai clienti.
Nelcaso delle aree urbane
attualmente servite da più distributori, deve essere definito un meccanismo per
la razionalizzazione dell'attività di distribuzione e per la valorizzazione
delle imprese elettriche degli enti locali, come previsto dalla delega del
Parlamento. A tale fine, si suggerisce di fare ricorso a procedure di gara per
l'affidamento, in ciascuna area urbana, della sola attività di distribuzione
ad un unico soggetto. I distributori-venditori già operanti potrebbero
conservare il diritto all'accesso e all'uso della rete per servire i propri
clienti.
Mercato dell'energia elettrica
Il mercato all'ingrosso dell'energia
elettrica deve rendere effettiva la concorrenza nella generazione elettrica con
una organizzazione trasparente, comprensibile e tale da facilitare l'adattamento
degli operatori esistenti e l'entrata di nuovi soggetti. Esso deve essere
compatibile con la presenza di un soggetto, l'Acquirente unico, su cui grava la
responsabilità della sicurezza della fornitura ai clienti vincolati.
L'Autorità ritiene che i suddetti
vantaggi possano essere più efficacemente conseguiti attraverso
l'organizzazione di tre mercati: il mercato o la "borsa"
dell'energia elettrica, nel quale i soggetti generatori e importatori devono
offrire la propria produzione e dove l'Acquirente unico, i grossisti e i clienti
idonei devono approvvigionarsi di energia elettrica all'ingrosso; il mercato
della capacità di generazione, nel quale viene scambiata la garanzia della
disponibilità di capacità di generazione elettrica di origine nazionale o
estera; il mercato degli strumenti finanziari derivati.
di clienti idonei
I criteri per l'attribuzione della condizione di cliente
idoneo determinano il grado di apertura alla concorrenza delle attività di
generazione e di vendita di energia elettrica. Tuttavia, affinché il mercato
possa svilupparsi in modo ordinato e tale da suscitare fiducia negli operatori,
è necessaria una gradualità di apertura nella transizione. La gradualità di
apertura consente anche una migliore gestione degli impegni e delle garanzie
già assunti dai soggetti esercenti il servizio elettrico prima dell'apertura
del mercato.
L'Autorità ritiene che al cliente idoneo vada attribuita
la facoltà, ma non l'obbligo, di approvvigionamento sul mercato libero e
propone che le soglie di consumo di energia elettrica che individuano i clienti
idonei siano determinate in maniera da rispettare le quote di apertura del
mercato elettrico fissate dalla direttiva fin dall'inizio, pari al 25,4%.
Ciò corrisponde nel caso dell'Italia, ad una soglia non
superiore a 9 GWh/anno. In maniera analoga dovranno essere determinate le
soglie di consumo corrispondenti alle quote di apertura del mercato previste a
partire dall'anno 2000 e dall'anno 2003.
Nel calcolo della soglia di consumo sarà esclusa l'energia
autoprodotta, in quanto l'autoproduzione non genera transazioni di mercato. Le
soglie di consumo dovranno invece valere anche per i soggetti giuridici con
più punti di prelievo, e per i consorzi o società consortili di imprese
una volta risolti i connessi problemi tecnici e organizzativi.
Funzionidell'Acquirente unico
La delega del Parlamento prevede "l'istituzione
dell'acquirente unico, al fine di garantire la disponibilità della capacità
produttiva necessaria, la gestione dei contratti, la fornitura e la tariffa
unica". Queste garanzie si riferiscono alla fornitura dell'energia
elettrica ai clienti vincolati e definiscono un ruolo destinato ad esaurirsi
quando l'intero mercato elettrico sarà liberalizzato.
Le funzioni dell'Acquirente unico dovranno essere esercitate
da un soggetto costituito in forma di consorzio obbligatorio tra i
distributori. Tale consorzio dovrà acquistare energia elettrica nella borsa
dell'energia elettrica al fine di soddisfare la domanda dei clienti vincolati;
stipulare nel mercato della capacità di generazione contratti di lungo termine
per garanzia di potenza con generatori nazionali o produttori esteri per
assicurare la fornitura ai clienti vincolati anche nei casi di scarsità di
capacità di generazione, ricorrendo eventualmente a procedure di gara per la
costruzione di nuovi impianti di generazione qualora la capacità produttiva
esistente non fosse sufficiente.
Interconnessioni con l'estero,importazioni ed esportazioni di elettricità
L'interconnessione della rete di trasmissione nazionale con le
reti elettriche degli altri paesi anche non appartenenti all'Unione europea
rappresenta un fattore essenziale per lo sviluppo del mercato interno
dell'energia elettrica. L'accesso alle infrastrutture di interconnessione e il
loro uso, a condizioni paritarie per tutti gli operatori, costituiscono elementi
fondamentali per l'integrazione dei mercati nazionali.
L'Autorità propone che, nel quadro della riorganizzazione del
settore elettrico e del riassetto dell'Enel, gli esistenti contratti
pluriennali di importazione di energia elettrica con garanzia di potenza siano
trasferiti all'Acquirente unico, che utilizzerà la garanzia di potenza in
essi prevista per far fronte, almeno in parte, all'obbligo di provvedere alla
garanzia di fornitura ai clienti vincolati.
Tutela dell'ambiente
La delega del Parlamento prevede che si incentivi
"attraverso un'adeguata politica di sostegno e di stimolo, l'uso delle
energie rinnovabili e il risparmio energetico, anche con l'obiettivo di una
riduzione delle emissioni di CO2".
L'esperienza nazionale e di altri paesi industrializzati
indica come sia opportuno adottare e sperimentare meccanismi innovativi di
contenimento delle emissioni di agenti inquinanti al fine di raggiungere gli
obiettivi indicati nel Protocollo di Kyoto e definiti in sede europea,
promuovendo l'impiego di fonti rinnovabili nei nuovi impianti di generazione e
stimolando programmi e interventi di gestione della domanda ("demand-side
management").
La promozione dell'utilizzo delle fonti rinnovabili nei nuovi
impianti di generazione di energia elettrica dovrà tenere conto degli obiettivi
del programma nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra e potrà
essere efficacemente perseguita fin da subito attraverso procedure di gara
per la costruzione di nuovi impianti di generazione. In tempi più lunghi si
potrà fare ricorso anche a sistemi di promozione basati su altri meccanismi di
mercato, come i "diritti negoziabili di emissione" e i
"certificati di sostegno alla promozione delle fonti rinnovabili".
Obblighi di servizio universale
La delega del Parlamento dispone che "la liberalizzazione
del mercato avvenga nel quadro di regole che garantiscano lo svolgimento del
servizio pubblico [e] l'universalità ... del medesimo.
Tra le attività del settore elettrico che sono parte
integrante del servizio universale rientrano l'allacciamento dei clienti alla
rete, l'accesso e l'uso delle reti di trasmissione e di distribuzione,
l'erogazione di energia elettrica ai clienti vincolati e la fornitura di servizi
di rete a tutti gli utenti.
L'Autorità intende definire e attuare interventi, contestuali
e coerenti con la liberalizzazione del servizio elettrico, comprendenti
l'emanazione di direttive concernenti la produzione e l'erogazione dei servizi
da parte dei soggetti esercenti, con la definizione di livelli generali di
qualità riferiti al complesso delle prestazioni e di livelli specifici di
qualità riferiti alla singola prestazione da garantire all'utente; verifiche di
congruità delle misure adottate dai soggetti esercenti il servizio al fine di
assicurare la parità di trattamento tra gli utenti e di garantire la
continuità e la qualità del servizio.
L'Autorità, nel riformare l'ordinamento tariffario, renderà
trasparenti gli oneri per le imprese elettriche conseguenti agli obblighi di
servizio universale, al fine di assicurarne la copertura da parte della
totalità dei consumatori, sia idonei che vincolati.
Competitività del sistema elettrico nazionale
La delega del Parlamento prevede che l'apertura del mercato elettrico debba avvenire in condizioni di reciprocità
nei confronti degli altri Stati membri dell'Unione europea, "anche al fine
di assicurare la parità competitiva sul mercato europeo delle aziende
elettriche italiane e dell'industria dell'indotto".
L'Autorità ritiene che siano condizioni
essenziali per accrescere la competitività del sistema elettrico nazionale l'esistenza
di un quadro normativo e istituzionale che offra garanzie di trasparenza, di
stabilità e certezza circa i tempi della riorganizzazione e della
liberalizzazione del settore elettrico. In questo senso, una rapida, ma
ordinata, transizione verso il mercato, con l'introduzione della concorrenza
nella fase della generazione e, in prospettiva, in quella della vendita,
contribuisce a rafforzare la competitività delle imprese elettriche italiane.
Altrettanto necessario è un sistema di regole che valorizzi le capacità
imprenditoriali dei soggetti responsabili per la produzione e l'erogazione del
servizio elettrico e faciliti l'ingresso di nuovi operatori.
PROPOSTA | NOTE | |
---|---|---|
Generazione di elettricità | Nessun operatore con più del 50% del mercato a fine 2001 e più del 30% a fine 2004 | Quota Enel attuale 80% (60.000 MW): cessione di 12 centrali (taglia media 1.500 MW) entro fine 2001 (-20.000 MW) e altre 6 entro fine 2004 (-10.000 MW) |
Rete di trasmissione | Gestore proprietario della rete di altissima e alta tensione che svolge anche la funzione di dispacciatore (chiama in funzione gli impianti per soddisfare la domanda nell'arco della giornata). Spa pubblica con possibile partecipazione minoritaria di privati | Scorporo di rete e dispacciamento da Enel, circa 4-5000 persone. Valore circa 8%; porta con sé parte dell'indebitamento. Stimoli all'efficienza, al rinnovo e all'espansione delle rete attraverso meccanismi incentivanti e "price cap" |
Distribuzionee vendita |
Distribuzione: almeno 14 concessioni
singole affidate all'Enel con possibile costituzione di società
multiregionali. Nelle città con più distributori messa in comune delle
reti locali e gare per l'affidamento della distribuzione ad un unico
soggetto Vendita: libera |
La pluralità di distributori favorisce la concorrenza comparativa e i recuperi di efficienza. Gestione più efficiente delle reti cittadine. La libertà di vendita stimola la fornitura di servizi a valle del contatore favorendo il risparmio energetico e l'occupazione |
Mercato dell'elettricità | Borsa obbligatoria dell'energia elettrica dove si concentrano tutti gli scambi | La borsa favorisce la concorrenza e rende trasparenti contratti e prezzi |
Clienti idonei | Rispetto delle quote europee per le soglie dei clienti sul mercato libero (19 febbraio 1999: 26,13% del mercato complessivo) esclusa l'autoprodu-zione. Vanno anche compresi i soggetti con più punti di prelievo, consorzi d'acquisto e distretti | Al di sopra dei 9 milioni di kWh di consumo annuo, circa 1.600 imprese. La numerosità dei clienti favorisce il mercato ed estende i vantaggi della liberalizzazione anche alle imprese medio grandi. |
Acquirente unico | Costituito da un consorzio obbligatorio tra tutti i distributori. Acquista l'energia elettrica per i clienti vincolati | Struttura leggera per un ruolo che si esaurirà con la completa apertura del mercato |
Interconnessioni con l'estero e importazioni | Trasferimento degli attuali contratti di importazione dell'Enel all'Acquirente unico. Liberalizzazione delle nuove importazioni | Il trasferimento fornisce una maggiore garanzia per i clienti vincolati (piccole imprese, commercio, servizi e famiglie) |
Tutela dell'ambiente | Procedure di gara per nuovi impianti rinnovabili. Introduzione di nuovi strumenti come i "diritti negoziabili di emissione" e i "certificati di sostegno alla promozione delle fonti rinnovabili". Programmi di gestione attiva della domanda | Le gare e gli altri strumenti incentivano con sistemi di mercato l'utilizzo delle fonti rinnovabili al minor costo di produzione |
Servizio universale | I costi del servizio universale devono ricadere sia sui clienti liberi sia sui vincolati. Definizione di livelli obbligatori, generali e specifici di qualità e tariffa unica per classi di utenza. | Trasparenza dei costi, parità di trattamento tra gli utenti, continuità e migliore qualità del servizio. |
Competitività del sistema elettrico | Stabilire un quadro normativo stabile e trasparente. Certezza nei tempi della liberalizzazione | Rafforzamento della competitività delle imprese elettriche italiane, promozione di nuova occupazione, stimolo all'innovazione tecnologica |
Le soluzioni proposte: sono già operanti in
diversi Paesi e sono applicabili indipendentemente da eventuali privatizzazioni
(sulle quali l'Autorità non è tenuta a pronunciarsi); rispettano le
indicazioni del Parlamento e della Direttiva europea; permettono il mantenimento
della tariffa unica e del servizio universale (perequazione territoriale dei
costi di distribuzione). Anche qualora le proposte dell'Autorità venissero
accolte, l'Enel resterebbe il secondo operatore elettrico europeo.