Comunicato stampa
Decisione dell'Autorità sulle forniture elettriche: facoltà di recesso unilaterale per i futuri clienti liberi
Milano, 24 settembre 1998
I contratti di fornitura di energia elettrica
ai futuri clienti liberi dovranno obbligatoriamente contenere una clausola di
recesso incondizionato a loro favore. Lo ha deciso l'Autorità per l'energia
elettrica e il gas, con una direttiva che entrerà in vigore alla data di
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, in vista della prossima apertura del
mercato.
L'obbligo riguarda tutti i contratti stipulati
successivamente al 30 gennaio 1997, data di pubblicazione della direttiva
europea che apre il mercato dell'elettricità, e che hanno scadenze successive
al 19 febbraio 1999, data ultima per il recepimento della direttiva nella
legislazione nazionale. Poiché la direttiva prevede un progressivo aumento
della quota di mercato liberalizzato, la facoltà di recesso unilaterale è
stata riconosciuta dall'Autorità anche ai clienti che man mano saranno
autorizzati ad acquistare sul nuovo mercato libero.
La possibilità di passare ad un altro
fornitore potrà essere esercitata per il periodo di un anno dalla data di
apertura del mercato, dando al fornitore un preavviso di sei mesi. L'intento
dell'Autorità è di assicurare che dopo l'apertura del mercato dell'energia
elettrica i clienti liberi abbiano la facoltà di scegliere se rimanere o meno
vincolati al fornitore originario. Il limite temporale di un anno all'esercizio
del diritto di recesso è stato fissato per salvaguardare il fornitore
originario.
E' stata l'Unapace a segnalare all'Autorità
che l'Enel stava definendo rapporti contrattuali pluriennali per la fornitura di
energia elettrica ad utenti industriali caratterizzati da elevati consumi annui
e quindi possibili clienti liberi per il futuro mercato dell'energia elettrica.
L'Autorità ha avviato un'indagine conoscitiva, estesa a tutti i fornitori che
potrebbero operare sul futuro mercato libero (Enel, aziende municipalizzate,
produttori indipendenti), per verificare che le clausole dei nuovi contratti non
precostituissero posizioni di vantaggio o fossero eccessivamente vincolanti.
Dall'esame della documentazione
contrattuale acquisita nel corso dell'indagine, è emerso che in alcuni casi
potrebbero essersi verificate violazioni della attuale disciplina tariffaria.
L'Autorità si riserva pertanto di condurre ulteriori approfondimenti al fine di
adottare eventuali provvedimenti.
Le direttive dell'Autorità, come previsto
dalla legge istitutiva, sono vincolanti per tutti gli operatori del settore
elettrico e il loro mancato rispetto prevede sanzioni amministrative da 50
milioni a 300 miliardi. Nel caso di reiterazione di comportamenti sanzionati è
prevista la possibilità della sospensione o decadenza della concessione.