Comunicato stampa
Proposta dell'Autorità: dovranno essere rimosse nei nuovi contratti per i grandi utenti tutte le clausole che limitano l'apertura del mercato dell'elettricità
Milano, 3 agosto 1998
In vista del recepimento della direttiva sul
mercato europeo dell'elettricità, che dovrà essere adottata entro il 19
febbraio 1999, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha completato
l'esame dei nuovi contratti stipulati o proposti dall'Enel e da altri soggetti a
grandi consumatori di elettricità, soprattutto industriali. L'esame
dell'Autorità aveva l'obiettivo di individuare clausole e vincoli che
limiterebbero la concorrenza tra gli operatori del sistema elettrico e
introdurrebbero discriminazioni tra categorie di consumatori, penalizzando
soprattutto le piccole e medie utenze.
A conclusione di questa istruttoria,
l'Autorità ha avviato un procedimento formale inteso a vietare comportamenti di
soggetti produttori ed erogatori di energia elettrica che precostituiscano
posizioni di vantaggio e di rendita nella fase di avvio del mercato elettrico
europeo. Tale mercato prevede infatti la coesistenza di clienti idonei o liberi
in grado di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica, e di clienti
vincolati a condizioni tariffarie predeterminate.
Alcune imprese e l'Unapace avevano
segnalato trattative condotte dall'Enel in cui a fronte di riduzioni tariffarie
si proponeva la sottoscrizione di clausole eccessivamente vincolanti, sia in
termini di durata, tre anni a fronte di dodici mesi come d'uso nel settore, sia
in termini di limitazioni al diritto di recesso. Tale diritto in questi
contratti potrebbe infatti essere esercitato solo se il cliente è in grado di
esibire un'offerta più vantaggiosa proveniente da altro soggetto produttore di
energia elettrica.
Nel corso dell'istruttoria l'Autorità
ha chiesto a tutti i fornitori di energia elettrica che sulla base della
direttiva europea potrebbero operare sul futuro mercato libero (Enel,
municipalizzate, produttori indipendenti), copia dei contratti stipulati con
grandi consumatori nel corso degli ultimi 18 mesi.
L'esame dei diversi contratti di
fornitura condotto dall'Autorità mostra che in alcuni casi non vi sono clausole
di recesso, in altri il recesso è possibile solo quando vi siano offerte
migliorative, e riconoscendo un diritto di prelazione al vecchio fornitore.
Per favorire il processo di liberalizzazione
del settore, come previsto dalla legge istitutiva, l'Autorità potrà imporre ai
soggetti erogatori del servizio elettrico e tra questi l'Enel, forme
contrattuali che diano la facoltà ai grandi clienti di recedere
incondizionatamente dai nuovi contratti di fornitura dell'energia elettrica, con
preavviso non superiore ad alcuni mesi. Secondo l'Autorità, tale facoltà
dovrebbe essere riconosciuta per almeno un anno a partire dalla data del
recepimento della direttiva, di conseguenza si dovranno modificare anche i
contratti già conclusi.
Gli orientamenti dell'Autorità sono
illustrati in un documento per la consultazione inviato ad Enel, Unapace,
Federelettrica, Confindustria e Confapi, con l'invito a presentare osservazioni
scritte entro il 31 agosto 1998.
Nel documento l'Autorità osserva anche
che, in regime di prezzi amministrati, gli attuali operatori non possono
praticare degli sconti senza determinare un maggiore aggravio sulle condizioni
di fornitura ai clienti vincolati, costituiti da piccole e medie imprese
industriali, utenze commerciali e domestiche. In altri termini si verrebbe a
violare, con il meccanismo degli sconti, il principio di parità di trattamento
tra tutti gli utenti.
Gli sconti sono offerti dall'Enel
utilizzando la cosiddetta clausola di avviamento, che prevede condizioni di
favore per i nuovi utenti di cui non si conosce ancora l'esatta necessità di
fornitura. Tale condizione veniva nel passato applicata per periodi limitati,
mentre nei nuovi contratti è proposta a clienti già acquisiti e per tutta la
durata dei contratti pluriennali.