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Comunicato stampa

Elettricità: i rifiuti diventano combustibile

Milano, 3 febbraio 1998

I produttori di elettricità che utilizzeranno i rifiuti e i

combustibili derivati dai rifiuti nelle centrali termoelettriche riceveranno lo

stesso contributo già riconosciuto per i costi di approvvigionamento dei

combustibili commerciali. Lo ha deciso l'Autorità per l'energia elettrica e il

gas, con un provvedimento che decorrerà dalla data di pubblicazione in Gazzetta

Ufficiale, prevista a giorni.

Il provvedimento persegue gli obiettivi dell'Autorità di uso

efficiente delle risorse e di tutela ambientale. Lo scopo è alleviare la

situazione di emergenza in cui si trova lo smaltimento dei rifiuti in diverse

aree del territorio nazionale, in armonia con la normativa ambientale vigente

che stabilisce stringenti limiti alle emissioni degli impianti termoelettrici.

Il contributo che riceveranno gli impianti che bruciano

rifiuti viene calcolato bimestralmente sulla base dei prezzi di un paniere

internazionale di combustibili fossili utilizzati nelle centrali italiane. Per

il bimestre gennaio/febbraio è di 56 lire per chilovattora, non cumulabili con

gli incentivi già previsti dal provvedimento CIP6 del 1992. Il contributo si

applica all'elettricità prodotta, e non tiene conto delle tipologie di impianto

né delle quantità di combustibile impiegato. Ciò al fine di stimolare

l'efficienza produttiva e l'utilizzo di combustibili alternativi, con possibili

effetti positivi sulla bilancia commerciale.

La decisione dell'Autorità non comporta alcuna variazione

tariffaria per gli utenti. Il risultato atteso è l'avvio di un'estesa

sperimentazione per la messa a punto anche di nuove tecnologie di combustione

efficienti e a minor impatto ambientale, sia per l'impiego di combustibili

derivati da rifiuti sia di rifiuti non trattati miscelati con i combustibili

commerciali.

Una volta a regime, è ipotizzabile l'utilizzo fino a 2

milioni di tonnellate per anno di solo combustibile derivato da rifiuti (CDR).

Gli effetti del provvedimento non si limitano ai rifiuti, perché l'abolizione

di ogni distinzione tra combustibili commerciali e non, rende possibile anche

l'impiego di altre biomasse, di residui agricoli e degli scarti della

lavorazione del legno.

Nei prossimi mesi l'Autorità valuterà gli effetti del

provvedimento sulla base dei dati e delle informazioni sulle quantità,

modalità di impiego ed emissioni ambientali che le imprese

produttrici-distributrici sono tenute a comunicare. Obiettivo di più lungo

periodo è la revisione degli incentivi per la generazione di elettricità da

fonti rinnovabili.

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