Comunicato stampa
Elettricità: l'Autorità conferma gli aumenti del 1993.
Avviata un'indagine sul raggiungimento degli obiettivi di tutela ambientale e produttività previsti dall'accordo Enel-Ministero dell'Industria del 1991
Milano, 1 aprile 1998
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha concluso
il supplemento di istruttoria, richiesto dalle associazioni ambientaliste e dei
consumatori, sugli interventi tariffari del Cip (Comitato interministeriale
prezzi) nel dicembre del 1993, che comportarono un aumento medio delle tariffe
elettriche di circa 5,6 lire per kWh.
L'Autorità, con un provvedimento di prossima pubblicazione
in Gazzetta Ufficiale, ha deciso di confermare la validità degli aumenti decisi
dal Cip nel 1993 ma anche di avviare contestualmente un'indagine conoscitiva
sulle ragioni del mancato rispetto di alcuni obiettivi di tutela ambientale e di
uso efficiente delle risorse previsti dall'accordo di programma sottoscritto
dall'Enel con il Ministero dell'Industria nel 1991.
La legge 122 del 9 maggio 1997 ha affidato all'Autorità il
compito di verificare l'adeguatezza degli aumenti corrisposti per assicurare l'equilibrio
economico-finanziario delle imprese esercenti il servizio elettrico,
rideterminando le tariffe in base ai dati disponibili all'epoca delle
decisioni del Cip. Gli aumenti tariffari furono decisi, su indicazione
governativa, per adeguarli ai livelli dei costi e anche in vista della
privatizzazione dell'Enel.
Nel febbraio 1997, il Tar del Lazio aveva sospeso gli
aumenti, accogliendo il ricorso di alcune associazioni di consumatori. Secondi
il Tar le decisioni del Cip erano inapplicabili e illegittime perché l'istruttoria
condotta conteneva vizi procedurali e non appariva sufficientemente motivata. In
attesa di un pronunciamento conclusivo del Consiglio di Stato, che nel frattempo
aveva reintegrato gli aumenti sospendendo gli effetti della decisione del Tar,
nel mese di marzo il Governo varava un decreto, poi convertito dal Parlamento
nella legge 122/97, che affidava all'Autorità il compito di riesaminare la
fondatezza delle decisioni del Cip, prevedendo anche l'eventualità di
rimborsi agli utenti.
Il 10 novembre 1997 l'Autorità ha diffuso un documento per
la consultazione delle parti in cui si indicava, anche sulla base delle
metodologie adottate a livello internazionale, che gli aumenti erano congrui al
raggiungimento della adeguata valorizzazione dell'Enel. Sul documento dell'Autorità,
nei giorni 18 e 19 novembre, si sono svolte udienze con le associazioni
ambientaliste, dei consumatori e con gli esercenti.
Nel corso delle udienze le associazioni hanno formulato
diverse osservazioni in merito all'utilizzo, da parte dell'Enel, dei
maggiori fondi ricevuti grazie agli aumenti del 1993 ed in particolare sul
raggiungimento degli obiettivi pluriennali di aumento dell'efficienza e di
tutela ambientale, previsti dall'accordo di programma sottoscritto nel 1991
con il Ministero dell'Industria.
L'Autorità, pur osservando che la verifica del
raggiungimento degli obiettivi dell'accordo di programma esulava da quanto
previsto dalla legge 122/97, ha comunque deciso di proseguire l'attività
istruttoria, chiedendo alle parti l'invio di ulteriore documentazione. Le
informazioni ricevute fanno ritenere non infondate le segnalazioni delle
associazioni sul raggiungimento degli obiettivi di uso efficiente delle risorse
e di tutela ambientale, come erano previsti nell'accordo di programma, anche
se non hanno rilevanza ai fini della rideterminazione tariffaria.
Gli elementi forniti configurano il non raggiungimento di
almeno uno degli obiettivi dell'accordo di programma Enel-Ministero dell'Industria:
la riduzione del consumo specifico di combustibile negli impianti
termoelettrici, prevista nell'1,5% per il periodo 1989/1995, risulta limitata
allo 0,5%. L'Autorità ritiene pertanto di dover condurre una nuova e diversa
istruttoria.