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Comunicato stampa

Elettricità: determinato il valore delle reti elettriche delle Ferrovie sulla base dei benefici netti per l’utente elettrico

Milano, 29 ottobre 2015

L'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico con la delibera 517/2015/R/eel, in attuazione degli specifici criteri fissati nella legge Stabilità 2015 approvata lo scorso dicembre, ha definito la remunerazione riconoscibile alla porzione di reti elettriche in alta tensione oggi di proprietà di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. nel caso in cui venisse acquisita da Terna S.p.A., diventando così parte della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN). Il valore del capitale investito netto è stato fissato pari a 674 milioni di euro, valore che rappresenta l'ammontare dei benefici per la comunità degli utenti elettrici italiani derivante dall'inserimento nella RTN delle reti elettriche di Ferrovie.

La decisione giunge al termine di una complessa e approfondita istruttoria, condotta dall'Autorità con il supporto di una commissione indipendente di esperti da essa stessa individuati, che ha richiesto l'acquisizione e l'analisi delle informazioni tecniche, economiche e contabili relative agli oltre 7.500 km di reti delle Ferrovie[1] oggetto di possibile cessione a Terna. Le valutazioni economico-contabili sono state confrontate, in coerenza con le indicazioni di legge, con i benefici netti per il sistema elettrico derivanti dall'integrazione nella RTN delle reti elettriche di Ferrovie, benefici valorizzati da Terna secondo sperimentate metodologie di analisi costi/benefici e verificati dall'Autorità con il supporto della commissione indipendente.

Il valore di capitale investito netto pari a 674 milioni di euro corrisponde alla valutazione della porzione di rete di Ferrovie in termini di beneficio netto atteso per il sistema elettrico. Resta dunque confermato, anche nella valorizzazione effettuata dall'Autorità, il principio statuito nella Legge Stabilità 2015 che l'operazione di cessione a Terna venga effettuata "tenendo conto dei benefici potenziali per il sistema elettrico nazionale", vale a dire nell'interesse ultimo del consumatore elettrico.

Tale valorizzazione, peraltro, è di poco inferiore alla valutazione economico-contabile effettuata dall'Autorità secondo la metodologia tariffaria del costo storico rivalutato (circa 680 milioni di euro), contro una valorizzazione effettuata dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A. che, con metodo giudicato non coerente con la regolazione elettrica, raggiunge circa 970 milioni di euro.

L'impatto sulle tariffe elettriche derivante dall'inserimento nella RTN delle reti elettriche in alta tensione delle Ferrovie, qualora l'operazione di acquisizione da parte di Terna si perfezioni entro il 2015 come sembra essere nello spirito della legge Stabilità 2015, sarà comunque graduale negli anni (riconoscendo a Terna i maggiori costi operativi a partire dal 2016, cui si aggiungerà la remunerazione del capitale a partire dal 2017). Inoltre, ad invarianza dell'eventuale prezzo di cessione che sarà oggetto di trattativa tra Terna e Ferrovie, l'impatto in tariffa dell'operazione potrebbe essere ancora significativamente ridotto con i possibili finanziamenti comunitari ottenibili grazie alle potenzialità di maggiore sviluppo di fonti rinnovabili che derivano dall'integrazione della porzione di rete.



[1] La valutazione dell'Autorità non ha riguardato gli oltre 800 km di rete elettrica di proprietà di Ferrovie già oggi parte della RTN e il cui eventuale trasferimento a Terna non avrebbe impatto sulle tariffe elettriche future.