Comunicato stampa
Elettricità: in Italia mercato vivace, quasi 5 milioni di famiglie hanno cambiato venditore
Possibili ulteriori interventi per rafforzare la concorrenza<br /> Segnalazione dell’Autorità a Parlamento e Governo
Milano, 2 maggio 2011
Il mercato elettrico italiano è vivace, con oltre il 16,5% delle famiglie (circa 4,8 milioni) ed il 22,4% delle piccole e medie imprese che in meno di quattro anni hanno scelto un nuovo fornitore, lasciando quello precedente. Sono altresì possibili nuovi interventi per accelerare e rafforzare la concorrenza. E' quanto sottolinea l'Autorità per l'energia in una Segnalazione a Parlamento e Governo sulla maggior tutela, il servizio rivolto a famiglie e piccoli consumatori non serviti nel mercato libero, ora al centro di un parere motivato della Commissione Ue1.
Per favorire l'accesso a tale mercato degli operatori diversi da quelli storici, l'Autorità propone di estendere anche a loro la possibilità di offrire il servizio di maggior tutela; di prevederne una revisione biennale e di rafforzare il monitoraggio del mercato retail.
Tutto ciò, preservando il sistema della maggior tutela che è riuscito a garantire adeguate tutele ai consumatori e, allo stesso tempo, lo sviluppo della concorrenza.
Nella sua funzione consultiva a Parlamento e Governo, l'Autorità formula nella Segnalazione osservazioni e proposte sulla maggior tutela che potrebbero essere valutate nel Dlgs di recepimento delle direttive 2009/72/CE e 2009/73/CE, attualmente all'esame del Parlamento, anche nella prospettiva di un superamento delle criticità segnalate dalla Commissione Ue.
La Segnalazione PAS 11/11 è disponibile sul sito www.autorita.energia.it
LA SEGNALAZIONE NEL DETTAGLIO
In Italia il mercato è vivace, il 16,5% delle famiglie ha cambiato fornitore
La Segnalazione evidenzia che a quasi quattro anni dalla completa liberalizzazione, dal 1° luglio 2007 al 28 febbraio 2011, il 16,5% dei clienti domestici, pari a circa 4,8 milioni di clienti, ha lasciato il servizio di maggior tutela e scelto il mercato libero; tale dato è pari al 15,3% (circa 4,4 milioni) tenendo conto di quanti sono rientrati nel servizio tutelato nello stesso periodo. Per i clienti non domestici, i cambi di fornitore sono rispettivamente il 22,4% e il 18%. Circa il 4% dei clienti domestici passati al mercato libero ha scelto una società di vendita diversa da quella collegata all'esercente la maggior tutela. Per i clienti non domestici il livello è circa il 7,7%.
Lo scenario italiano appare ancora più incoraggiante alla luce delle esperienze francese, spagnola e tedesca. In Francia, i clienti domestici passati sul mercato libero sono circa il 5% del totale; il restante 95% è servito da EDF o da altre imprese locali di distribuzione, a tariffe determinate dai Ministeri per l'economia e per l'energia.
In Spagna, circa l'87% dei clienti finali è servito da fornitori di ultima istanza, indicati dal governo stesso (oggi coincidono con le società di vendita dei 5 principali distributori). Questi soggetti riforniscono tutti coloro che non scelgono il mercato libero a tariffe determinate dal Governo. In Germania, circa il 45% dei clienti domestici sono serviti dal fornitore di ultima istanza; circa 41% risulta servito dal fornitore storico a condizioni di libero mercato mentre il restante 14% ha scelto un fornitore diverso quello 'storico'.
I prezzi regolamentati esistono in 19 Paesi Ue
La Segnalazione cita lo studio dell'Associazione europea dei Regolatori dell'energia (ERGEG) su 30 paesi europei (27 Paesi Ue più Islanda, Norvegia e Croazia), dal quale emerge che misure a tutela degli utenti attraverso prezzi regolamentati per la fornitura di energia elettrica ai clienti civili esistono in 19 dei 30 Paesi monitorati: fra cui Francia, Spagna, Italia, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Grecia, Ungheria, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo. In 16 dei 30 Paesi esistono prezzi regolamentati anche per le Pmi (fra cui Francia, Italia, Danimarca, Grecia, Ungheria, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania).
La Maggior tutela è coerente con le Direttive Ue
La Segnalazione evidenzia che il servizio di maggior tutela è stato introdotto sulla base di normative europee ed in particolare della Direttiva 2009/72/CE secondo la quale "gli Stati membri possono, nell'interesse economico generale, imporre alle imprese che operano nel settore dell'energia elettrica obblighi relativi al servizio pubblico concernenti la sicurezza... la regolarità, la qualità e il prezzo delle forniture"... In base a queste previsioni, la legge n. 125/07 ha individuato il servizio di maggior tutela, cui hanno diritto i clienti domestici e le piccole imprese connesse in bassa tensione con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro.
A questi clienti, il servizio è erogato dall'esercente la maggior tutela e la funzione di approvvigionamento è svolta dall'Acquirente unico sulla base di meccanismi concorrenziali (gare o partecipazione diretta ai mercati organizzati). I prezzi di approvvigionamento per la maggior tutela, quindi, sono determinati senza alcuna distorsione delle dinamiche di mercato.
Proposte per un ulteriore miglioramento del sistema
La Segnalazione conclude rimarcando che il servizio di maggior tutela ha consentito lo sviluppo concorrenziale del mercato della vendita nonché proponendo a Governo e Parlamento possibili ulteriori interventi per migliorare il sistema.
Un primo possibile intervento è l'estensione della possibilità di approvvigionarsi da Acquirente unico e di applicare le condizioni economiche del servizio di maggior tutela agli operatori del mercato libero. Oggi la possibilità è riservata alle società di vendita 'storiche' precedentemente integrate con le imprese distributrici o alle imprese distributrici stesse2: eliminando l'esclusiva, si faciliterebbero operatori diversi da quelli 'storici' nell'acquisire nuovi clienti ed ampliare la propria quota di mercato.
Un secondo intervento è il rafforzamento del monitoraggio della vendita al dettaglio, del grado di apertura, di concorrenzialità e trasparenza del mercato, anche per valutare un'eventuale revisione degli attuali assetti.
Una terza proposta è l'introduzione di un sistema di "revisione" periodica del regime di maggior tutela, associato ad una comunicazione periodica dell'MSE alla Commissione, sulle misure eventualmente adottate in tema di obblighi di servizio pubblico e di servizio universale. L'obbligo di revisione periodica potrebbe essere previsto, ad esempio, su base biennale e potrebbe essere attuato attraverso una istruttoria dell'Autorità, nella quale valutare anche ulteriori possibili misure di promozione della concorrenza.
1 Segnalazione dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas al Parlamento ed al Governo in materia di servizio di maggior tutela dell'energia elettrica, in occasione dell'invio di un parere motivato complementare della Commissione europea alla Repubblica italiana relativo all'infrazione n. 2006/2057 del 6 aprile 2011.
2 Nel servizio di maggior tutela sono operativi 140 esercenti, tra i quali i primi quattro operatori servono circa 29,3 milioni di clienti finali, pari a circa il 95% del totale dei clienti finali serviti in maggior tutela. In particolare, in ambito rapportato su scala nazionale, Enel Servizio Elettrico SpA, società appositamente creata per l'erogazione del servizio di maggior tutela, serve l'86,3% dei clienti in maggior tutela, AceaElectrabel Elettricità SpA il 4,5%, A2A Energia SpA il 2,5% e Iride Mercato SpA l'1,4%. I restanti operatori detengono quote singole inferiori all'1%.