Comunicato stampa
Risparmio energetico e uso delle risorse negli enti locali: iniziativa congiunta ANCI, GME e Autorità per l'energia
Milano, 27 luglio 2006
L'importanza del ruolo dei Comuni per la promozione di un uso razionale ed intelligente dell'energia è stata sottolineata anche da Alessandro Ortis, Presidente dell'Autorità dell'energia elettrica e il gas, durante la conferenza stampa organizzata oggi a Roma dall'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e coordinata dal Presidente dell'ANCI, Leonardo Domenici e dal Presidente del GME Salvatore Zecchini.
Il Presidente dell'Autorità ha citato l'esperienza molto positiva dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE), chiamati anche "certificati bianchi", che i distributori di energia elettrica e di gas naturale devono ogni anno ottenere raggiungendo degli obiettivi prefissati di risparmio energetico secondo quanto previsto dai Decreti 20/07/04 sul risparmio energetico.
Nel corso del primo anno di attuazione (2005) del meccanismo di mercato certificati bianchi, l'Autorità ha verificato circa 1.100 progetti, realizzati da distributori ed ESCo (società di servizi energetici), certificando circa 280.000 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) di risparmio energetico: il 75% ottenuto per minori consumi di energia elettrica, il 21% per minori consumi di gas naturale e il rimanente per altre forme di energia.
È stato così superato l'obiettivo dal 2005, che era stato prefissato a 156.000 tep. I risparmi energetici totali realizzati nel 2005 equivalgono al consumo domestico annuo di una città di circa 380.000 abitanti e hanno permesso di evitare emissioni per circa 750.000 tonnellate di anidride carbonica.
Specificando poi il possibile ruolo degli Enti Locali, a sostegno di risultati ancor più significativi di quelli già ottenuti, Ortis ha ricordato alcuni modi secondo i quali i Comuni possono partecipare al sistema dei "titoli di efficienza energetica":
-
come utenti, accordandosi a condizioni vantaggiose con i distributori locali di gas ed elettricità o con le ESCo, per realizzare interventi di miglioramento dei propri impianti e dei propri edifici;
-
operando un ruolo di raccordo fra la popolazione residente sul territorio ed i distributori, affinché possano essere incentivati gli interventi presso tali utenze; parte integrante di tale approccio è costituito dalle campagne di formazione, informazione e sensibilizzazione degli utenti finali per le quali è previsto dalle "Linee Guida per la preparazione, esecuzione e valutazione dei progetti" (delibera n.103/03) un riconoscimento incrementale del 5% rispetto alla somma totale riconosciuta come premio di efficienza energetica;
-
promuovendo aziende che operino come ESCo, eventualmente in compartecipazione o attraverso società controllate o partecipate dagli stessi Comuni.
Si possono ricordare diversi ambiti di applicazione e tipologie di interventi di interesse per i Comuni:
-
interventi sul patrimonio edilizio (riduzione dei consumi termici od elettrici tramite, ad esempio, coibentazione delle pareti e delle coperture, schermatura esterna delle finestre, installazione di caldaie centralizzate ad alta efficienza, etc.),
-
interventi sugli usi elettrici attraverso maggiore efficienza degli apparecchi illuminanti,
-
sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile,
-
interventi sui sistemi di pubblica illuminazione (sistemi ad alta efficienza o automatici di accensione, spegnimento e regolazione dell'intensità, etc.) e di illuminazione interna (apparecchi illuminanti efficienti)
-
sistemi di telegestione e telecontrollo degli impianti termici o di termoregolazione e contabilizzazione del calore,
-
riduzione dell'electricity leaking (consumi per stand-by delle apparecchiature domestiche e per ufficio, etc.),
-
diffusione elettrodomestici ed apparecchiature ad elevata efficienza per uffici, etc.,
-
interventi sugli acquedotti (motori e pompe elettriche a più alta efficienza, ottimizzazione carichi, etc.).
A titolo indicativo: la sostituzione di 1000 lampade per pubblica illuminazione a vapori di mercurio, con equivalenti a vapori di sodio ad alta pressione da 150W, permette di quantificare risparmi per un ammontare maggiore di 90 tep/anno; l'installazione di 1000 caldaie a gas unifamiliari a 4 stelle di efficienza consente di risparmiare, a seconda della zona climatica di riferimento, fino a circa 100 tep/anno.
Si osservano - ha concluso Ortis - numerosi casi di interventi di risparmio energetico sviluppati con successo negli ultimi anni. E' quindi auspicabile proporre un programma di ulteriore replicazione e diffusione delle best practices già implementate, anche per realizzare quel ruolo di esempio del settore pubblico esplicitamente richiamato anche dalla Direttiva Europea 2006/32/CE (all'articolo 5) concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia.
Cosa sono i certificati bianchi e a cosa servono
Gli obblighi di risparmio energetico. Al fine di promuovere l'impiego di apparecchiature e impianti ad alta efficienza in luogo di sistemi poco efficienti, sulla base di quanto stabilito dai decreti ministeriali 20 luglio 2004, l'Autorità impone ogni anno ai distributori di energia elettrica e di gas naturale di maggiori dimensioni di conseguire un determinato obiettivo di risparmio energetico attraverso la realizzazione di interventi presso i consumatori finali (es.: installazione di elettrodomestici o caldaie ad alta efficienza, interventi di isolamento termico degli edifici, interventi per aumentare l'efficienza energetica di processi industriali). Gli interventi realizzati vengono sottoposti all'Autorità che ne valuta e certifica i risparmi energetici conseguiti e autorizza successivamente il Gestore del mercato elettrico (GME) ad emettere i cosiddetti "titoli di efficienza energetica" in quantità pari ai risparmi certificati.
I certificati bianchi o titoli di efficienza energetica. Per dimostrare il conseguimento dei loro obblighi di risparmio energetico e non incorrere nelle sanzioni dell'Autorità, i distributori devono consegnare annualmente all'Autorità un numero di "titoli di efficienza energetica" equivalente al loro obiettivo obbligatorio di risparmio.
Il mercato dei titoli. In alternativa a realizzare in proprio (anche con la collaborazione di soggetti terzi) interventi di risparmio energetico presso i consumatori finali, i distributori possono scegliere di soddisfare gli obblighi a loro carico acquistando, in tutto o in parte, da terzi titoli di efficienza energetica attestanti il conseguimento di risparmi da parte di altri soggetti (altri distributori o società operanti nel settore dei servizi energetici). La compra-vendita di titoli avviene o attraverso contratti bilaterali, ovvero tramite il mercato dei titoli di efficienza energetica organizzato e gestito dal Gestore del Mercato Elettrico sulla base di regole stabilite nell'aprile dello scorso anno d'intesa con l'Autorità.
Il contributo dalle tariffe. L'Autorità determina annualmente l'entità del contributo economico da erogare ai distributori per il conseguimento dei loro obblighi. Tale contributo (attualmente pari a 100 Euro per ogni tonnellata equivalente di petrolio risparmiata) è finanziato attraverso un piccolo prelievo dalle tariffe di distribuzione dell'energia elettrica e del gas naturale, stabilito dall'Autorità in modo da garantire che l'aggravio complessivo sulla bolletta energetica dei consumatori sia sempre considerevolmente inferiore al beneficio economico complessivo derivante dall'attuazione del meccanismo. Il contributo contribuisce dunque alla realizzazione degli interventi presso i consumatori finali riducendone il costo.
La logica del meccanismo: l'incentivo agli interventi di risparmio energetico. L'obbligo imposto ai distributori e la possibilità per tutti i soggetti che realizzano interventi di risparmio energetico presso i consumatori finali di valorizzare i risparmi conseguiti e certificati dall'Autorità attraverso la vendita a questi distributori dei titoli di efficienza energetica ottenuti, generano un valore economico aggiuntivo per tali interventi. In altre parole, il prezzo al quale i titoli di efficienza energetica sono acquistati dai distributori soggetti agli obblighi, unitamente al contributo tariffario erogato dall'Autorità e alle altre fonti di finanziamento attivate a diversi livelli di governo, rappresentano l'incentivo pubblico per interventi di efficienza energetica che non verrebbero altrimenti realizzati a causa di ostacoli di varia natura (es.: carenza di informazioni per il consumatore finale sugli interventi possibili per ridurre i propri consumi energetici a parità di servizio energetico goduto e a costi recuperabili in breve tempo grazie ai risparmi energetici conseguiti; difficoltà di accesso al credito per il finanziamento degli investimenti iniziali; pratiche di marketing delle aziende interessate che spingono in direzione di un aumento dei consumi).