Comunicato stampa
Spesa totale per le famiglie + 4,7% gas + 4,2% elettricità + 5,8%
Milano, 28 giugno 2006
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto all'aggiornamento periodico delle tariffe per il trimestre luglio - settembre 2006. I provvedimenti, disponibili sul sito www.autorita.energia.it, determinano, per le famiglie, aumenti tariffari del 4,2% per il gas e del 5,8 % per l'elettricità. L'aumento su base annua della spesa media complessiva delle famiglie per il gas e l'elettricità, rispetto al precedente aggiornamento tariffario, risulterà pari a 62 euro (+4,7%).
Il sensibile aumento dei prezzi del petrolio ha avuto un peso rilevante nell'aggiornamento di questo trimestre. Infatti, le tensioni che ancora caratterizzano i mercati internazionali delle materie prime energetiche si riflettono anche nelle tariffe elettriche e del gas, a causa dell'elevata dipendenza del sistema energetico nazionale dall'importazione di idrocarburi: circa il 62% della generazione elettrica è alimentato da prodotti petroliferi e gas naturale; con riferimento a quest'ultimo le importazioni pesano oggi per circa l'85% dei consumi interni. Mentre nel 1° trimestre il prezzo medio del petrolio è stato di 62 dollari al barile, nel 2° trimestre è stato di 70 dollari/barile.
Le elaborazioni dell'Autorità, alla base dell'aggiornamento tariffario, incorporano proiezioni del prezzo del petrolio (Brent dated) e del tasso di cambio dollaro/euro che tengono conto delle valutazioni fornite dai principali istituti di ricerca in campo energetico; esse collocano il livello atteso del prezzo del greggio su valori compresi tra i 65 e 69 dollari al barile in media annua per il 2006 e il tasso di cambio dollaro/euro tra 1,22 e 1,26. Il previsto graduale indebolimento del dollaro rispetto alla valuta europea potrà mitigare solo in parte, nella seconda metà dell'anno, il costo delle nostre importazioni energetiche.
Gli elementi strutturali e congiunturali sopra ricordati influiscono sulla determinazione delle componenti tariffarie relative all'approvvigionamento di energia elettrica e di gas.
Queste circostanze hanno condizionato la quota parte della tariffa che copre il costo della materia prima, ma anche, indirettamente, i costi coperti dalla componente tariffaria prevista per la promozione delle fonti rinnovabili e assimilate, che nel corso del 2006 si trova a sopportare anche l'onere dovuto al conguaglio per l'anno 2005 (relativamente al costo evitato di combustibile, riconosciuto ai produttori CIP6). Tale componente tariffaria rientra tra quelle relative agli "oneri generali di sistema", che comprendono anche la componente per la copertura degli "stranded costs", temporaneamente sospesa un anno fa e ripristinata dal 1° luglio 2006, secondo il Decreto Ministeriale del 22 giugno 2005.
Le componenti tariffarie per i servizi a rete (trasmissione, distribuzione, misura), completamente soggette a tariffazione dell'Autorità, restano invariate in quanto aggiornate dalla stessa Autorità con periodicità annuale.
GAS
Facendo seguito alle osservazioni pervenute in esito al documento per la consultazione "Aggiornamento della componente materia prima delle condizioni economiche di fornitura del gas naturale, obblighi di rinegoziazione dei contratti di compravendita all'ingrosso per gli esercenti l'attività di vendita e misure volte a garantire la promozione del mercato" del 17 maggio 2006, l'Autorità ha integrato e modificato la modalità di aggiornamento delle condizioni economiche di fornitura del gas naturale relativamente alla componente "materia prima".
L'integrazione del metodo esistente si è resa necessaria proprio in ragione dei prezzi eccezionalmente elevati registrati sui mercati energetici, al fine di garantire la piena economicità delle imprese, mantenendo incentivi a favore di nuove iniziative d'importazione. Tenendo conto della situazione di difficoltà per la sicurezza degli approvvigionamenti che persisterà almeno per i prossimi due anni, l'Autorità ha previsto innanzitutto una nuova formula della clausola di salvaguardia per valori medi del Brent a partire da 60$/barile, finora mai raggiunti nei meccanismi di indicizzazione adottati dall'Autorità, che considerano medie relative a nove mesi; è stata inoltre ridotta la soglia di invarianza (dal 5% all'attuale 2,5%) oltre la quale scattano gli aumenti, ed è stata prevista l'introduzione, al massimo per tre anni, di una quota fissa.
Con il medesimo provvedimento sono state previste misure transitorie per il riconoscimento di eventuali maggiori costi d'importazione relativi ad approvvigionamenti spot nel prossimo periodo invernale, tenuto conto dei timori di recente confermati, in merito a possibili scarsità di offerta anche per il prossimo inverno.
Inoltre l'Autorità ha riconosciuto, come nel precedente aggiornamento delle condizioni economiche di fornitura, un parziale conguaglio del rimborso dovuto ai consumatori in base alla delibera 248/04, per le maggiori somme fatturate nel 2005 dai venditori.
L'Autorità ha previsto, infine, di rivedere l'ambito di applicazione delle condizioni economiche di fornitura che gli esercenti l'attività di vendita sono obbligati ad offrire insieme alle condizioni da loro stessi definite, limitando tale obbligo alla sola clientela domestica, anche in considerazione dell'apertura totale dei mercati del gas e dell'elettricità prevista per il 1° luglio 2007 dalla Direttiva 2003/55/CE.
Dal 1° luglio 2006, rispetto al trimestre in corso, l'aumento complessivo risulta di 2,78 centesimi di euro/mc, pari al 4,2 % per il settore domestico ed in media nazionale, incluse le imposte.
Ciò comporta per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all'anno) una maggiore spesa annuale di circa 39 euro. Il prezzo finale per chi utilizza meno di 200 mila metri cubi all'anno, definito dall'Autorità e che deve essere obbligatoriamente offerto dai venditori accanto a loro eventuali diverse proposte, è pari a 69,32 centesimi di euro/mc, ed è composto dalle seguenti voci di costo:
-
distribuzione sulle reti locali e cittadine 7,53 centesimi di euro/mc (pari al 10,9% del totale)
-
trasporto nazionale 3,03 centesimi di euro/mc (pari al 4,4% del totale)
-
stoccaggio 0,98 centesimi di euro/mc (pari al 1,4 % del totale)
-
commercializzazione all'ingrosso 3,58 centesimi di euro/mc (pari al 5,2% del totale)
-
commercializzazione al dettaglio 2,39 centesimi di euro/mc (pari al 3,4% del totale)
-
materia prima 23,30 centesimi di euro/mc (pari al 33,6% del totale)
-
imposte 28,51 centesimi di euro/mc (pari al 41,1% del totale).
ELETTRICITA'
Nel definire la tariffa dei clienti del mercato "vincolato", l'Autorità deve basarsi: sui costi d'acquisto dell'energia elettrica sostenuti dall'Acquirente Unico, che opera per conto delle famiglie e dei clienti di minori dimensioni; sull'esigenza di recuperare lo scostamento tra le previsioni e il costo reale dell'energia registrati nei mesi in cui sono ormai disponibili i dati a consuntivo; sulle esigenze di copertura degli "oneri generali di sistema" (promozione delle fonti rinnovabili e assimilate, ricerca, stranded costs, ricerca, ecc.).
L'Acquirente Unico dispone di quote di energia da importazione nonché di energia agevolata, cosiddetta Cip6, ad esso riservate; inoltre può stipulare contratti bilaterali e acquistare direttamente in borsa con contratti per la gestione del rischio prezzo e quantità. Pur mitigati dalle strategie di copertura, gli incrementi dei prezzi dei combustibili e quindi quelli del mercato elettrico hanno inciso sensibilmente sui costi d'acquisto dell'Acquirente Unico, e quindi sulla componente della tariffa a copertura dei costi di approvvigionamento per il mercato "vincolato".
Nei primi sei mesi del 2006 i prezzi dell'elettricità contrattata sulla borsa elettrica italiana (Ipex) hanno registrato un incremento del 33% rispetto allo stesso periodo del 2005, con un prezzo medio pari a circa 72,97 €/MWh. L'aumento del 33% registrato in Italia è comunque in linea o inferiore a quello realizzato da altre borse europee (ad esempio, la scandinava Nord Pool e la olandese APX hanno registrato incrementi superiori al 45%). Gli incrementi dei prezzi della borsa italiana, sono stati causati prevalentemente: dall'andamento dei costi internazionali dei combustibili ed, in parte, dall'emergenza gas del primo trimestre; dal costo dei diritti di emissione CO2; e, non ultimo, dal comportamento dei produttori nei diversi mercati, ivi incluso quello del servizio di dispacciamento.
Oltre all'effetto diretto sul costo dell'energia, che si può pesare in termini di tariffa media nazionale per circa il +3%, queste dinamiche hanno generato una esigenza di recupero, sia in termini di costi di acquisto dell'energia sia di costi di dispacciamento; il peso di tali costi in tariffa media è stato limitato (complessivamente per acquisto e dispacciamento) al +2,1% circa, solo per raggiunto limite massimo del recupero consentito dalle attuali procedure di calcolo.
L'andamento del prezzo del petrolio è stato anche alla base del Decreto Ministeriale 22 giugno 2005, che ha previsto: che l'Autorità assicuri, con cadenza trimestrale, la disponibilità dei fondi necessari alla copertura dei costi non recuperabili ("stranded costs") relativi al settore dell'energia elettrica, entro il dicembre 2009; che l'entità di ciascun pagamento sia definito dall'Autorità a partire dal terzo trimestre 2006, riconoscendo, per le somme non ancora rimborsate, gli interessi a decorrere dal 1° gennaio 2006. Ciò ha richiesto di contemperare l'esigenza di diluire nel tempo l'impatto tariffario con quella per il contenimento degli interessi, portando ad un onere ulteriore, in termini di tariffa media, dell'ordine dell'1,8%.
Dal 1° luglio 2006, rispetto al trimestre in corso, per il settore domestico (con riferimento ad una tipica famiglia con una potenza impegnata di 3 Kw e consumi di 225 kWh mensili) l'aumento della tariffa elettrica, al lordo delle imposte, è pari a 0,84 centesimi di euro per kWh, equivalente al 5,8%. La tariffa in vigore il prossimo trimestre per la medesima famiglia tipo, sarà pari a 15,35 centesimi di euro per kWh, sempre al lordo delle imposte, e determinerà una maggiore spesa di circa 23 euro all'anno.
L'aumento in media nazionale, al netto delle imposte, è pari a 0,85 centesimi di euro per kWh (aumento del 6,9%). In media nazionale la tariffa del mercato vincolato, al netto delle imposte, è pari a 13,18 centesimi di euro per kWh, ed è composta dalle seguenti voci di costo:
- trasmissione, distribuzione e misura (comprese le componenti a copertura dei relativi costi di perequazione e miglioramento della qualità del servizio) 2,33 centesimi di euro per kWh (pari al 17,7% del totale)
- produzione, dispacciamento e vendita ai soli clienti del vincolato (compresi i relativi costi di perequazione) 9,33 centesimi di euro per kWh (pari al 70,8% del totale)
- componenti specifiche (certificati verdi, interrompibilità, e disponibilità impianti) 0,16 centesimi di euro per kWh (pari all'1,2% del totale)
- oneri di sistema (energia rinnovabile, ricerca, nucleare, stranded costs, rimborsi alle reti isolate, perdite, regimi tariffari speciali) 1,36 centesimi di euro per kWh (pari al 10,3% del totale).