Comunicato stampa
Per "caro petrolio" ed "emergenza gas": gas +2,1%, elettricità +5,7%. Spesa totale per le famiglie +3,1%
Milano, 28 marzo 2006
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto all'aggiornamento
periodico delle tariffe per il trimestre aprile-giugno 2006. I provvedimenti,
disponibili sul sito www.autorita.energia.it, determinano, per le famiglie,
aumenti tariffari del 2,1% per il gas e del 5,7% per l'elettricità.
L'aumento della spesa media totale su base annua delle famiglie (per gas ed
elettricità, considerando la maggior incidenza dei consumi di gas rispetto a
quelli elettrici) risulterà pari al 3,1%.
Considerata l'elevata dipendenza del sistema energetico nazionale
dall'importazione di idrocarburi, gli aumenti sono sostanzialmente dovuti al
perdurare delle elevate quotazioni del petrolio ed ai primi riflessi onerosi
della trascorsa "emergenza gas".
- Le forti tensioni che ancora caratterizzano i mercati internazionali dei combustibili hanno contribuito all'aumento dei costi della generazione termoelettrica. Anche gli aumenti, seppur più contenuti, dei prezzi internazionali del gas sono influenzati da quelli petroliferi. Nel primo trimestre 2006, il prezzo del petrolio in dollari è aumentato di circa il 30% rispetto allo stesso trimestre del 2005, e si è mantenuto stabilmente su una fascia superiore ai 60 dollari al barile; a tali aumenti va aggiunto l'effetto dell'apprezzamento della valuta statunitense sull'euro. Nel breve periodo non si prevede un significativo allentamento di queste tensioni: le stime più accreditate proiettano il permanere del prezzo del petrolio (Brent) su livelli compresi tra i 55 e i 62 dollari al barile.
- I primi mesi del 2006 sono stati caratterizzati dall'"emergenza gas", cioè da una carente copertura del fabbisogno. La domanda di gas naturale ha infatti registrato un forte incremento nella prima parte del periodo invernale, sia per le condizioni climatiche particolarmente rigide, sia per l'aumento della produzione elettrica degli impianti alimentati a gas. Di contro l'offerta ha evidenziato alcune carenze dovute, tra l'altro: alla riduzione delle forniture di gas dalla Russia; a problemi d'avviamento del gasdotto dalla Libia; ad una insufficiente disponibilità infrastrutturale (per importazione e stoccaggio del gas); nonché ad un improprio uso degli stoccaggi da parte di operatori, specie nella prima parte della stagione invernale. Per l'accertamento di questi ultimi comportamenti, l'Autorità ha già avviato istruttorie formali, finalizzate all'eventuale irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie (delibera n. 37/06). L'emergenza ha comunque reso necessaria l'emanazione del Decreto-legge 25 gennaio 2006, n. 19 "Misure urgenti per garantire l'approvvigionamento di gas naturale", che ha fra l'altro, e necessariamente, disposto l'utilizzo di una serie di impianti per la produzione di energia elettrica con alimentazione ad olio combustibile fino al 31 marzo 2006; ciò al fine di ridurre il consumo di gas naturale nel settore termoelettrico e di garantire la sicurezza delle forniture alle famiglie e alle imprese. L'attuale aggiornamento tariffario tiene conto dei primi effetti della maggior produzione termoelettrica ad olio combustibile, tra i quali rientra l'incremento dei prezzi nella borsa elettrica, dovuto anche alla maggior onerosità di tale produzione.
La congiuntura e le contingenze sopra sintetizzate hanno influenzato
particolarmente e negativamente alcuni elementi rilevanti per le tariffe e non
amministrati dall'Autorità (prezzi internazionali dei combustibili o della
produzione elettrica).
Per quanto riguarda invece le componenti tariffarie legate ai servizi a rete
(trasmissione, distribuzione, misura) e fissate dall'Autorità non si registrano
variazioni.
GAS
A smorzare significativamente gli effetti del "caro-greggio", che ha
influenzato negativamente anche il prezzo del gas naturale, ha contribuito la
recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 217 del 21 marzo 2006), che ha
confermato la metodologia (per il calcolo della componente relativa al costo
della "materia prima gas") stabilita dall'Autorità, con la delibera n. 248/04.
Con tale metodologia l'Autorità ha inteso: i) assicurare ai consumatori i
benefici di clausole in uso nella contrattualistica internazionale; ii)
garantire una maggiore stabilità per le tariffe; iii) contribuire a promuovere
una attenuazione dell'incidenza dei costi dei prodotti petroliferi sui prezzi di
riferimento del gas per i clienti finali. Tutto ciò senza penalizzare la
potenzialità degli operatori efficienti di settore.
L'Autorità ha inoltre avviato un procedimento per: i) la gestione del rimborso
complessivo dovuto ai consumatori (sulla base della delibera 248/04) per le
somme fatturate in più nel 2005, in pendenza di giudizio dinanzi alla giustizia
amministrativa; a riguardo, con lo stesso provvedimento è stato disposto un
parziale conguaglio, pari allo 0,5% della tariffa; ii) la corretta applicazione
della disposizione riguardante la rinegoziazione dei contratti di fornitura
rispetto ai fornitori all'ingrosso, ponendo in atto, se del caso, adeguati
strumenti per supportare la concreta potenzialità competitiva degli operatori
minori.
Dal 1° aprile 2006, rispetto al trimestre in corso, l'aumento complessivo
risulta di 1,38 centesimi di euro/mc, pari al 2,1% per il settore domestico ed
in media nazionale, incluse le imposte. Ciò comporta per la famiglia con consumi
medi (1.400 metri cubi all'anno) una maggiore spesa annuale di circa 19 euro.
Il prezzo finale per chi utilizza meno di 200 mila metri cubi all'anno, definito
dall'Autorità e che deve essere obbligatoriamente offerto dai venditori accanto
a loro eventuali diverse proposte, è pari a 66,51 centesimi di euro/mc, ed è
composto dalle seguenti voci di costo:
- distribuzione sulle reti locali e cittadine 7,53 centesimi di euro/mc (pari al 11,3% del totale),
- trasporto nazionale 3,03 centesimi di euro/mc (pari al 4,6% del totale),
- stoccaggio 0,95 centesimi di euro/mc (pari al 1,4% del totale),
- commercializzazione all'ingrosso 3,58 centesimi di euro/mc (pari al 5,4% del totale),
- commercializzazione al dettaglio 2,39 centesimi di euro/mc (pari al 3,6% del totale),
- materia prima 20,98 centesimi di euro/mc (pari al 31,5% del totale),
- imposte 28,05 centesimi di euro/mc (pari al 42,2% del totale).
ELETTRICITA'
Nel definire la tariffa dei clienti del mercato "vincolato", l'Autorità deve
basarsi sui costi d'acquisto dell'energia elettrica registrati dall'Acquirente
Unico, che opera per conto delle famiglie e dei clienti di minori dimensioni.
L'Acquirente Unico dispone di quote di energia da importazione nonché di energia
agevolata, cosiddetta Cip6, ad esso riservate; inoltre può stipulare contratti
bilaterali e acquistare direttamente in borsa. Pur mitigati dalle strategie di
copertura, gli incrementi dei prezzi sul mercato e sulla borsa elettrica hanno
inciso sensibilmente sui costi d'acquisto dell'Acquirente Unico e quindi sulla
componente della tariffa a copertura dei costi di approvvigionamento per il
mercato "vincolato". Nei primi tre mesi del 2006 i prezzi dell'elettricità
contrattata sulla borsa elettrica italiana (Ipex) hanno registrato un incremento
del 30% rispetto allo stesso periodo del 2005, con un prezzo medio pari a circa
78 €/MWh. Gli incrementi dei prezzi di mercato e borsa citati, sono stati
causati prevalentemente dall'andamento dei costi internazionali dei combustibili
ed, in parte, dall'emergenza gas, dal costo dei diritti di emissione CO2 e dalla
riduzione di importazioni dall'estero. Tale riduzione delle importazioni
dall'estero è dovuta sostanzialmente ad un consistente incremento dei prezzi
dell'elettricità anche sugli altri mercati europei (in alcuni casi raddoppiati
nei primi due mesi del 2006 rispetto ai primi due mesi del 2005) che hanno pure
incentivato esportazioni italiane verso l'estero.
Con tutto ciò va ricordato, come più volte segnalato dall'Autorità, che,
nonostante l'ingresso di nuova capacità produttiva, il mercato italiano non
risulta ancora pienamente concorrenziale; perciò l'Autorità insisterà nel
proprio impegno per la promozione della concorrenza anche sulla base di
un'attenta analisi della dinamica che ha caratterizzato il mercato elettrico
durante l'ultimo periodo invernale.
Dal 1° aprile 2006, rispetto al trimestre in corso, per il settore domestico
(con riferimento ad una tipica famiglia con una potenza impegnata di 3 Kw e
consumi di 225 kWh mensili) l'aumento della tariffa elettrica, al lordo delle
imposte, è pari a 0,78 centesimi di euro per kWh, equivalente al 5,7%. La
tariffa in vigore il prossimo trimestre per la medesima famiglia tipo, sarà pari
a 14,51 centesimi di euro per kWh, sempre al lordo delle imposte, e determinerà
una maggiore spesa di circa 21 euro all'anno.
L'aumento in media nazionale, al netto delle imposte, è pari a 0,80 centesimi di
euro per kWh (aumento del 6,9%). In media nazionale la tariffa, al netto delle
imposte, è pari a 12,33 centesimi di euro per kWh, ed è composta dalle seguenti
voci di costo:
- trasmissione, distribuzione e misura (comprese le componenti a copertura dei relativi costi di perequazione e miglioramento della qualità del servizio) 2,33 centesimi di euro per kWh (pari al 18,9% del totale),
- produzione, dispacciamento e vendita al vincolato (compresi i relativi costi di perequazione) 8,70 centesimi di euro per kWh (pari al 70,6% del totale),
- componenti specifiche (certificati verdi, interrompibilità, e disponibilità impianti) 0,16 centesimi di euro per kWh (pari all'1,3% del totale),
- oneri di sistema (energia rinnovabile, ricerca, nucleare, stranded costs,
rimborsi alle reti isolate, perdite, regimi tariffari speciali) 1,14
centesimi di euro per kWh (pari al 9,2% del totale).