Comunicato stampa
Bimestre luglio-agosto 2000: aumenti per le tariffe di elettricità e gas metano
Entrano in vigore le opzioni tariffarie elettriche per gli utenti non domestici
Milano, 28 giugno 2000
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha
aggiornato le componenti tariffarie di elettricità e gas legate al costo delle
materie prime adeguandole all'andamento al rialzo dei prezzi internazionali
dei combustibili e al deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro. Le
delibere, di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sono disponibili sul
sito internet dell'Autorità (www.autorita.energia.it).
Tariffa elettrica. L'adeguamento per il prossimo
bimestre determina un aumento della tariffa media nazionale degli utenti
vincolati, calcolato in base ai prezzi internazionali dei combustibili del
periodo febbraio-maggio 2000, del 2,1 per cento, pari a circa 3,9 lire per kWh
al netto delle tasse. Per la famiglia residente con una potenza impegnata di 3
kW e consumi di 225 kWh mensili, che rappresenta la grande maggioranza dell'utenza
domestica, si ha un aumento pari a circa 2.300 lire a bimestre, imposte
comprese.
Tariffa gas metano. L'adeguamento comporta un aumento
medio nazionale del 2,1 per cento, calcolato in base ai prezzi internazionali
del periodo dicembre-maggio 2000, pari a circa 23,4 lire per metro cubo comprese
le tasse. Il periodo estivo fa sì che l'aumento di spesa per i consumatori
nel prossimo bimestre sia minimo: a luglio e agosto i consumi di gas metano
rappresentano solo il 4 per cento dei consumi complessivi annui.
Opzioni tariffarie elettriche. Dal prossimo primo luglio
la tariffa amministrata per gli utenti non domestici, definita dall'Autorità
in tutte le sue componenti, sarà sostituita dalle opzioni tariffarie base
elaborate direttamente dalle imprese. Si tratta del secondo fondamentale
passaggio della riforma tariffaria avviata dall'Autorità ad inizio anno con
la revisione dei costi del servizio riconosciuti in tariffa e che ha comportato
una riduzione del 6 per cento della tariffa media nazionale.
La revisione dei costi effettuata dall'Autorità ha anche
determinato il tetto massimo ai ricavi dell'attività elettrica, necessario
per il mantenimento della tariffa unica nazionale, al di sotto del quale le
imprese possono formulare proposte tariffarie diverse (modulando ad esempio tra
quota per la potenza impegnata e quota per i consumi) e andare incontro alle
specifiche esigenze dei propri utenti.
Le opzioni tariffarie base aprono la strada alla successiva
introduzione, dal primo gennaio prossimo, delle opzioni tariffarie speciali, che
le imprese potranno offrire - sempre nel rispetto dei tetti ai ricavi -
introducendo ulteriore flessibilità nel sistema. Gli utenti potranno allora
scegliere se rimanere nell'opzione base o passare ad una speciale. Tra queste
ultime potranno rientrano tariffe multiorarie, tariffe stagionali e anche
"verdi" (elettricità prodotta da fonti rinnovabili a fronte di un
maggior costo). L'Autorità ritiene comunque che nessuno meglio delle imprese
possa conoscere le esigenze dei propri utenti, e quindi formulare le proposte
più appropriate.
Nella prospettiva della completa concorrenza tra diversi
venditori di elettricità, sempre rispettando il principio della tariffa unica
nazionale, l'introduzione delle opzioni tariffarie base costituisce una
indispensabile fase di rodaggio per imprese monopoliste abituate ad applicare
tariffe decise da Amministrazioni esterne e ad avere certezza del reddito.
L'elaborazione delle opzioni sottoposte all'Autorità
negli scorsi mesi ha imposto alle imprese di studiare e prevedere i flussi di
reddito e di predisporre una contrattualistica competitiva, sviluppando una
cultura d'impresa e addestramento al mercato. Infatti, se le imprese ottengono
dalle opzioni ricavi maggiori del tetto stabilito dall'Autorità, dovranno
provvedere ad una restituzione, mentre se il ricavo è inferiore la perdita
resta a loro carico. E' quanto accade ogni giorno nei mercati competitivi,
come quello della telefonia mobile, dove il tetto ai ricavi è costituito di
fatto dalla pressione dei concorrenti.
L'Autorità non ha ritenuto corrette le opzioni proposte da
alcune imprese, tra le quali l'Enel (l'elenco completo è allegato al
provvedimento disponibile sul sito internet). Per gli utenti di tali imprese e
di quelle che non hanno presentato alcuna opzione, è stato disposto in via
sostitutiva il mantenimento delle tariffe attuali, soggette al vincolo ai
ricavi. Alle imprese interessate è stata data la possibilità di riproporre le
opzioni base entro il prossimo 15 luglio.
Nel 2001 le imprese potranno offrire anche agli utenti
domestici la possibilità di scegliere opzioni tariffarie alternative alla
tariffa definita dall'Autorità, nell'ambito di un regime di maggior tutela
dei piccoli consumatori.
Le opzioni tariffarie base si applicano alle 9 tipologie d'utenza
stabilite dall'Autorità con la riforma (bassa tensione domestici; bassa
tensione altri usi; bassa tensione illuminazione pubblica; media tensione
illuminazione pubblica; media tensione altri usi; alta tensione) in sostituzione
delle oltre 50 precedenti cui si applicavano tariffe basate sugli usi dell'elettricità
anziché sui costi del servizio acquistato. L'introduzione delle opzioni aiuta
l'eliminazione dei sussidi incrociati e il riequilibrio tariffario tra le
tipologie di utenza per giungere gradualmente, entro fine 2002, alla piena
rispondenza delle tariffe ai costi con la sola eccezione della tariffa sociale.