Comunicato operatori
Obblighi in tema di servizio di default distribuzione in caso di avvicendamento del gestore di rete
a seguito di gara d’ambito per il servizio di distribuzione del gas
16 dicembre 2022
E' stato chiesto se, nei casi di affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale a seguito di gara d'ambito, per i punti di riconsegna (pdr) ricadenti nel servizio di default sulle reti di distribuzione (SdD), per i quali il distributore uscente non abbia ancora provveduto alla disalimentazione prevista dal Testo integrato delle attività di vendita al dettaglio di gas naturale e gas diversi da gas naturale distribuiti a mezzo di reti urbane (TIVG), quale sia il termine entro cui il gestore entrante deve provvedervi, ponendo in essere le azioni necessarie, atteso che la regolazione prevede un termine pari a sei mesi dalla data di attivazione del SdD (cfr. 40.2, 43.1 e 43.1bis del TIVG e artt. 17.3 dell'Allegato A alla deliberazione ARG/gas 99/11, e s.m.i., recante il testo integrato morosità gas, TIMG ).
Come noto, con la deliberazione 6 giugno 2013, 241/2013/r/gas, sono stati posti in capo al distributore specifici obblighi e responsabilità in relazione alla disalimentazione fisica del pdr in default, nonché alle attività funzionali all'imputazione del gas prelevato e al relativo settlement sul trasporto sono stati posti in capo al distributore. La medesima deliberazione, per il caso di mancata/ritardata disalimentazione, ha previsto, poi, la riduzione dei ricavi afferenti alla tariffa di distribuzione per il medesimo pdr[1], ovvero l'applicazione in misura ridotta della suddetta decurtazione (fissata al 5% dei ricavi di distribuzione per il pdr), qualora l'impresa di distribuzione dimostri, "caso per caso, che tale inadempimento sia dovuto a causa a essa non imputabile" (cfr. deliberazione 241/2013, pagg. 8 e 9).
Le disposizioni in esame sono costruite assumendo la situazione, ordinaria, secondo cui il SdD si attiva e si conclude durante il periodo d'affidamento del medesimo distributore, e non affrontano espressamente il caso di un subentro nella gestione degli impianti d'un nuovo gestore che risulti vincitore della relativa gara d'affidamento di cui all'articolo 14 del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164.
Peraltro, è anche vero che, in presenza di un nuovo affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale, a seguito dell'espletamento delle relative gare, il distributore selezionato viene ad assumere la responsabilità del SdD sulle reti oggetto del nuovo affidamento, divenendo conseguentemente anche responsabile dell'attività di disalimentazione dei pdr in default ancora attivi.
La responsabilità così acquisita non può che essere quella posta in capo al distributore dalla regolazione citata (e in particolare dal TIVG e dal TIMG), la quale, come visto, riconosce al distributore un termine di sei mesi per provvedere alla disalimentazione del pdr, termine che è ritenuto congruo nella sua interezza, al fine di consentire al gestore di valutare la situazione concreta e adottare le misure ritenute più opportune ed efficaci al riguardo.
Conseguentemente, deve ritenersi che il nuovo distributore assuma l'obbligo di tentare di disalimentare il pdr ancora in dafault entro il termine di sei mesi, termine che, nel caso di specie, non potrà che decorrere dalla presa in consegna degli impianti, attivando a tal fine le azioni che riterrà più opportune, ivi incluse quelle giudiziarie, come previsto dall'art. 17, c. 4, TIMG.
Nel compiere le proprie valutazioni il distributore entrante potrà poi certamente valutare anche l'operato del distributore uscente. Tuttavia, è indubbio che la possibilità di subentrare in eventuali azioni giudiziarie già avviate dal distributore uscente rimarrà inevitabilmente soggetta alla normativa primaria di riferimento (in particolare al codice di procedura civile).
[1] Al riguardo, è utile ricordare anche che una tale decurtazione dei ricavi tariffari (nonché l'addebito dei costi del gas prelevato e per il relativo approvvigionamento) non costituisce una prestazione patrimoniale imposta, né una misura sanzionatoria per il distributore. Si tratta dell'applicazione del generale principio per cui a fronte della mancata prestazione d'un servizio (in tal caso la prestazione della disalimentazione fisica del pdr, che è prestazione essenziale del SdD), l'esercente il servizio medesimo non ha titolo per ricevere il corrispettivo dall'utente. Cfr. in tal senso Tar Lombardia, Sez. II, sent. 593/2015, §§ 11.6 e 11.7.